Grs week – 25 aprile: la Memoria contro i nuovi muri

Giuseppe Manzo

Il 25 aprile è la data in cui il Paese festeggia la Liberazione dal nazifascismo. Per affermare i valori di libertà e democrazia in Italia furono migliaia i giovani, gli uomini e le donne che diedero la vita nella Resistenza partigiana. Da alcuni anni questa Festa scatena polemiche e divisioni che sono distanti proprio da quei valori e dalla loro attualità sulle domande di partecipazione democratica contro i rischi di nuovi muri e del pericolo di un uomo solo al comando. Per capire cosa hanno significato quegli anni, meno di un secolo fa, occorre partire dalla memoria di chi li ha vissuti. Ecco il racconto di Lidia Menapace, staffetta partigiana, nel documentario “Le ragazze del ’43  e la bicicletta”  realizzato dalla Uisp.

(sonoro)

 

Clara Capponi

Negli ultimi anni i cittadini italiani hanno manifestato scarsi sentimenti positivi verso la politica, sostituiti spesso dall’indifferenza e dalla rabbia verso i partiti politici e le istituzioni. Non è venuta meno però la disponibilità alla partecipazione, uno dei valori cardine dell’attuale concetto di democrazia. Una tendenza, quella alla partecipazione, che si è manifestata già dagli anni 80 con la crescita dell’impegno volontario. A confermarlo diverse ricerche su tutte l’indagine Istat CSVnet e fondazione volontariato e partecipazione sul lavoro volontario del 2012. Fare volontariato ha un effetto positivo di socializzazione alla partecipazione politica, soprattutto per le classi sociali più svantaggiate.  I volontari partecipano più volentieri alle manifestazioni ed è più informato sulla vita politica. Per non parlare del tasso di fiducia interpersonale dei volontari che si attesta al 35,8% rispetto a quello di chi non fa volontariato solo 20,6%. I volontari mostrano più fiducia anche nelle istituzioni: l’indice medio di fiducia è di 4,7 rispetto a 4,4 dei non volontari. E’ interessante però sottolineare la relazione fra l’impegno gratuito con la fiducia nelle istituzioni, viste come enti gerarchici che richiedono una adesione fideistica, è di gran lunga più debole rispetto a quella interpersonale. Il volontariato è quindi una scuola di democrazia, ovvero un’occasione di socializzazione e apprendimento ai valori della partecipazione democratica

 

Giovanna Carnevale

Da una parte la memoria, dall’altra la storia che scriviamo ogni giorno. Quanto dei valori richiamati dalla Liberazione si ritrova oggi nelle scelte della politica? Le nuove norme sul contrasto all’immigrazione illegale hanno creato 20 nuovi centri di espulsione per stranieri, abolito l’udienza e il  secondo grado di giudizio per i richiedenti asilo che hanno fatto ricorso contro un diniego. Un pezzo di società sembra già pronto a erigere muri e ad acconsentire alla relativizzazione dei diritti pur di sentirsi al sicuro.  Eppure la certezza democratica, oggi, non può che provenire da un processo di accoglienza: l’isola di Lampedusa, la cui sindaca Giusi Nicolini ha da poco ricevuto il premio Unesco per la ricerca della pace, può essere esempio di come riuscire a gestire la crisi dei rifugiati, con umanità.