GRS WEEK 28-29 maggio 2016 – Le città al voto e i temi del sociale

Il prossimo 5 giugno molte importanti città italiane saranno chiamate alle urne per scegliere il nuovo sindaco.
Da nord a sud, la campagna elettorale è stata finora ricca di polemiche e povera di contenuti, trascurando temi importanti come il welfare, le periferie, l’accoglienza, le questioni sociali.
Ma quali sono le maggiori criticità con le quali le nuove amministrazioni dovranno misurarsi?
Ilaria Sesana, giornalista freelance, ci parla di Milano

 

[sonoro]

 

Roma è alle prese con elezioni anticipate, dopo lo scandalo di Mafia Capitale.
Il servizio di Giovanna Carnevale

 

Dalle infiltrazioni mafiose all’inefficienza dei trasporti pubblici, dalle periferie degradate e ghettizzate alla criminalità, al debito e ai business illeciti con i rifiuti tossici: chiunque sarà il prossimo sindaco di Roma, la situazione che si troverà davanti apparirà ben lontana dalla descrizione a toni leggeri con cui è stata condotta la campagna elettorale. Nel pieno del cambiamento sociale, la capitale soffre da anni dell’assenza di un disegno politico che sappia sfruttare i vantaggi del nuovo e arginarne le conseguenze negative.
Le misure esclusivamente legalitarie non bastano. Manca un sistema adeguato di accoglienza e integrazione, manca una risposta ai migranti sgomberati dai centri da un giorno all’altro, mentre rimane ferma la questione dei rom, sfruttata economicamente e tirata fuori solo per convenienza.
Infine, la saldatura tra mafia e politica certificata dall’Anticorruzione, e che si finge di dimenticare dopo lo shock dell’inchiesta “Mondo di Mezzo”.
Per tutto questo non c’è stato spazio negli enormi ma vuoti  manifesti elettorali, come sempre meno spazio viene dato alla cultura del welfare, della convivenza e della difesa cittadina dei beni pubblici e comuni.

 

Infine Napoli, al voto tra cambiamento e problemi di sempre. Come ci racconta Giuseppe Manzo

 

I baby boss che scimmiottano i barbuti dell’Isis e gli attori di Gomorra segnano un fenomeno sociale più vasto. A Napoli la questione giovanile e minorile racconta della città con la più alta disoccupazione e con elevati tassi di evasione scolastica. E racconta le periferie che hanno vissuto il deserto industriale e sono rimaste con i danni ambientali come a Bagnoli o nell’area est. Però c’è l’altra faccia di una generazione che si è messa in moto. Associazioni, il recupero di edifici abbandonati e i comitati di quartiere provano a creare laboratori per una “città autogestita” dai cittadini. Secondo lo scrittore Erri De Luca “Napoli si è dotata di un sindaco giurista, non di uno sceriffo ma di un uomo di legge. Già questa caratteristica dichiara la diversa immagine di una città che ha fama di sregolatezza e di compiacimento nelle trasgressioni”. Ma l’orgoglio ritrovato dopo lo scempio dell’emergenza rifiuti non basta e nei prossimi 5 anni la questione sociale diventa la priorità assoluta: lavoro e welfare sono l’unica ricchezza da trovare per la capitale del Sud