Bamboo, esplorando il suono

Secchi di plastica, chiavi inglesi, tubi, piccoli elettrodomestici, vecchi cartelli stradali, cerchioni di automobili, taniche, padelle. Non è un elenco degli oggetti in promozione di uno svuota-cantine, bensì parte della dotazione musicale di una delle più eclettiche band italiane.
Cinque ragazzi con la passione per le percussioni e i suoni di ogni tipo si mettono insieme e iniziano a trasformare oggetti di uso comune in veri e propri strumenti musicali.
E’ la storia dei Bamboo, gruppo di percussionisti urbani che si è fatto conoscere in tutta Italia grazie ad un lungo tour che conta più di 70 date: il loro show dapprima incuriosisce, poi coinvolge, infine trascina.
Gli oggetti sul palco vengono svuotati della loro funzione naturale per assumerne diverse ed inaspettate.
Un’esplorazione che va alla radice del suono, scavando nel suo aspetto primordiale: ogni cosa produce un suono e ogni suono può diventare musica: che siano solo le mani e il corpo dei musicisti, i rumori dell’acqua che utlizzano in uno dei loro brani, o in tutto il loro arsenale di strumenti bizzarri sopra il quale pestano come forsennati.
Un compendio del loro lavoro fin qui è l’ottimo dvd “What’s in the cube?”, che racchiude la prima fase della loro carriera.
Dategli un’occhiata su youtube se volete prendere le misure con un modo nuovo di fare musica.
Non lamentatevi però se poi vi verrà voglia di percuotere come degli invasati tutti gli oggetti di casa vostra.