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Un importante passo in avanti


berta-caceresÈ il commento della ong “Un Ponte per” dopo l’approvazione alla Camera della risoluzione sui Difensori dei diritti. “Un bel segnale – sottolinea l’organizzazione non governativa – ad un mese dalle iniziative per ricordare Bertha Caceres, attivista indigena honduregna uccisa per essersi opposta ad un progetto di diga nella sua terra”.

Una guerra dimenticata


Ucraina i.b.timesPreoccupa la comunità internazionale la ripresa del conflitto in Ucraina orientale, tra esercito di Kiev e separatisti filorussi. Gli scontri più violenti si registrano già da un paio di giorni nella zona di Avdiivka. Nona Mikhelidze, esperta di Europa Orientale.

 

(Foto: International Business Times)

Tremilaottocentoventinove


migranti-nave_copyTanti i migranti giunti in Europa via mare dall’inizio dell’anno. 246 sono le persone morte durante la traversata. I dati sono stati resi noti dall’Organizzazione internazionale delle migrazioni. Circa i due terzi sono arrivati in Italia, mentre il resto in Grecia. Il maggior numero di decessi è segnalato sulla tratta del Mediterraneo centrale tra Nord Africa e Italia.

Il 2016 è stato l’anno con più morti in mare: sono state oltre 360mila le persone che hanno scelto la via del mare per riparare in Europa, per lo più provenienti da Africa e Medioriente, e le morti registrate sono oltre 5mila, anche se la cifra reale potrebbe essere molto più alta.
Il totale di 3.829 arrivi nei primi 25 giorni del 2017 è ben inferiore ai 48.029 registrati nello stesso periodo del 2016.

Verità nascoste


duterteUn’indagine internazionale indipendente delle Nazioni Unite per fare luce sulle uccisioni legate alla lotta alla droga e al narcotraffico intrapresa dal presidente delle Filippine Rodrigo Duterte. È quello che chiede Human Rights Watch sugli oltre 7000 omicidi commessi dal primo luglio ad oggi, per i quali non è stato perseguito neanche un agente di polizia.

 

Si calcola che negli ultimi sette mesi la polizia filippina abbia ucciso 2.551 tossicodipendenti sospetti e spacciatori. Secondo fonti ufficiali, si tratta di “sospetti che hanno resistito all’arresto”, ma non ci sono prove che gli agenti abbiano agito per legittima difesa. Ci sarebbero inoltre altri 3.603 omicidi di “uomini armati non identificati”.

Indietro tutta


trump-panoramaIl presidente Trump conferma le sue promesse più dure contro migranti, minoranze e diritti civili. Il servizio di Fabio Piccolino.

 

Nella sua prima settimana da presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha messo subito in chiaro quale sarà l’indirizzo della sua amministrazione. Ha indebolito l’Obamacare, la riforma sanitaria che ha permesso a 13 milioni di persone di godere di una copertura assicurativa; ha tagliato i fondi alle organizzazioni che aiutano le donne che vogliono praticare l’interruzione di gravidanza, ha ordinato la costruzione del muro al confine col Messico, si è detto favorevole alla reintroduzione della tortura negli interrogatori. Infine, ha inflitto una dura stretta sull’immigrazione, provocando allarme nella comunità internazionale. L’America è di nuovo in piazza e in molti, comprese le organizzazioni umanitarie e quelle per i diritti umani, sono già sul piede di guerra. E alla preoccupazione si sta velocemente sostituendo la paura.

Una brutta aria


lightning-1056419_960_720Il cambiamento climatico globale ha aumentato considerevolmente la probabilità di eventi estremi nel nostro continente. Lo dice il rapporto dell’Agenzia ambientale europea, secondo cui i mutamenti osservati stanno già avendo un impatto ad ampio raggio sugli ecosistemi, i settori economici, la salute e il benessere delle persone.

 

Secondo l’Agenzia, il cambiamento climatico continuerà per molti decenni a venire; le proiezioni dicono che gli eventi estremi, come le forti precipitazione, le ondate di calore, la siccità, le mareggiate e la velocità del vento, aumenteranno. I futuri cambiamenti climatici interagiranno con altri sviluppi socio-economici, tra cui l’invecchiamento della popolazione e la crescente urbanizzazione. Ad essere più colpite saranno l’Europa meridionale e sudorientale,  mentre nella parte occidentale saranno a rischio soprattutto le aree costiere e le pianure.

Il tempo stringe


ali-mohammed-al-nimrSono 440 mila le firme raccolte sulla piattaforma change.org per salvare la vita a Mohammed Al Nimr, il giovane attivista condannato in Arabia Saudita per reati commessi all’età di 17 anni, che rischia la decapitazione. Nel Paese, secondo Human Right Watch, ci sarebbe stata nelle ultime settimane una vera e propria escalation di gravissime violazioni dei diritti umani.

 

Secondo Stefano Molini, che ha lanciato la petizione su change.org, “Al-Nimr ad oggi è ancora nel braccio della morte e ogni giorno che passa si affievolisce sempre più la speranza che venga concessa la grazia”.
“E’ mio auspicio – aggiunge Molini – che non cali mai l’attenzione dei media internazionali sui gravi fatti dell’Arabia Saudita e che l’Unione Europea intensifichi ogni giorno sempre di più il suo impegno a favore di un concreto sviluppo dei diritti umani nel mondo”.

 

Un anno senza giustizia


regeniIl 25 gennaio 2016 scompare al Cairo, in Egitto, Giulio Regeni. 365 giorni dopo ancora nessuna verità per la morte del ricercatore italiano. Il servizio di Fabio Piccolino.

 

365 giorni: sono quelli  trascorsi dalla scomparsa in Egitto di Giulio Regeni. Una vicenda che ha ancora troppi punti oscuri e per la quale non si è ancora stabilita una verità, né una giustizia.  La giornata di oggi è dedicata alla mobilitazione in tutta Italia, con manifestazioni in molte città: per chiedere risposte alle troppe domande rimaste insolute, e fare luce sull’arresto del giovane ricercatore, la sua sparizione, le torture subite e infine sulla sua uccisione. Ma anche per riflettere sul tema dei diritti umani e su quello della libertà di stampa. L’evento centrale è quello di Roma, all’università La Sapienza, organizzato da Amnesty International, con l’adesione di molte sigle ed associazioni.

Morire di fame


640px-Street_Timbuktu_Mali_Africa_2000Succede in Mali, uno dei paesi più poveri e dimenticati dell’Africa, dove conflitti etnici e religiosi, crisi politiche e soprattutto frequenti siccità hanno ridotto l’accesso al cibo per oltre 2 milioni di persone. Massimo Salvadori, responsabile dei progetti Coopi. (sonoro)

Sforzo comune


migranti-siriaUnhcr, Oim e altri 72 partner presentano un documento che mira a completare e rafforzare gli sforzi dei governi per garantire l’accesso sicuro all’asilo e la protezione. Il servizio di Fabio Piccolino.

Un nuovo piano per rifugiati e migranti: è quello messo a punto da UNHCR e Organizzazione internazionale per le migrazioni, insieme ad altri 72 partner, con l’obiettivo di rafforzare l’impegno dei governi per garantire asilo e protezione, sostenendo soluzioni a lungo termine, come uno schema efficace di ridistribuzione, il sostegno ai rimpatri volontari e il rafforzamento di canali legali alternativi ai viaggi pericolosi, come il reinsediamento e il ricongiungimento familiare. Particolare attenzione viene posta verso i bisogni di donne e minori. Secondo l’Agenzia Onu per i rifugiati, “questo Piano rappresenta uno strumento operativo che giocherà un ruolo chiave nell’assicurare operazioni più efficienti e una risposta più coordinata nell’arco di tutto il 2017”.