È stato presentato questa mattina a Torino, nato dall’accordo tra la Federazione Italiana Atletica Leggera e l’Associazione Italiana Comuni d’Italia. Il servizio di Elena Fiorani.
Il progetto prevede la creazione di appositi percorsi permanenti,certificati dalla Federazione e a disposizione della cittadinanza, nelle aree verdi dei Comuni d’Italia che accoglieranno l’iniziativa. Tra gli obiettivi c’è la valorizzazione delle aree verdi con interventi di arredo urbano, per incoraggiare la pratica sportiva e promuovere uno stile di vita sano. La corsa, infatti, è tra tutte le attività fisiche la più semplice, la più economica e la più facile da mettere in pratica: il progetto prevede attività di gruppo programmata con consigli tecnici di esperti della Federazione e la creazione di percorsi con diversi livelli di difficoltà segnalati da cartelli che illustrano consigli sulla salute, esercizi e benefici raggiunti.
Giù le mani dal pallone
Le mafie hanno messo da tempo occhi e mani sul calcio dilettantistico. Per fermare questo pericoloso trend, è partita la proposta di un’Anagrafe che contenga informazioni e dati sulle persone che gestiscono le società sportive. Attraverso prestanomi i boss di mafia, camorra, sacra corona unita e ’ndrangheta gestiscono, infatti, numerose società.
Oltre le parole
La lingua dei segni a servizio dello sport: a Bologna un corso per impararla grazie alle lezioni organizzate dall’associazione Quadrifoglio di Ravenna, i cui atleti sono tutti sordi. “Venite a conoscerla – dicono – è un veicolo comunicativo fondamentale”-
Sul podio dell’inclusione
La Regione Emilia Romagna ha premiato la squadra di calcio Cefal United, composta da richiedenti asilo, riconoscendo la funzione sociale dello sport come strumento per la realizzazione del diritto alla salute e al benessere psico-fisico delle persone.
Il progetto del Cefal United, squadra di calcio a cinque composta da ragazzi richiedenti asilo ospiti di Cefal, ha ricevuto un contributo regionale di 5.220 euro per lo svolgimento della propria attività agonistica. Il contributo è stato erogato secondo la graduatoria del bando, previsto dalla delibera regionale numero 1846 del 17 novembre 2017 e finalizzato all’integrazione sociale, mediante la pratica sportiva, dei soggetti a rischio di marginalizzazione o in situazione di disagio sociale. Nello specifico, il Cefal United è risultato quattordicesimo in graduatoria, su 138 domande pervenute. Nel definire gli obiettivi della politica sportiva, la giunta della Regione Emilia-Romagna riconosce la funzione sociale della pratica motorio sportiva come strumento per la realizzazione del diritto alla salute e al benessere psico-fisico delle persone, il miglioramento di stili di vita, lo sviluppo delle relazioni e dell’inclusione sociale, la formazione dell’individuo, la promozione delle pari opportunità
Da due anni il Cefal United partecipa al campionato e alla coppa Uisp di calcio a cinque ed è allenato da Hammed Saka, già richiedente asilo ospite sul territorio della Bassa Romagna, ora titolare della protezione umanitaria e collaboratore del Cefal.
Rowing 4 All
Con il varo delle imbarcazioni acquistate grazie al contributo della Fondazione Vodafone e della federazione italiana canottaggio, la società canottieri Telimar ha dato il via al progetto per avvicinare i ragazzi con difficoltà motorie a questa disciplina in modo completamente gratuito.
Lo sport è sociale
Anche il Forum nazionale del terzo settore ha evidenziato in un recente comunicato le perplessità di fronte all’istituzione della società dilettantistica a fini di lucro, evidenziate nei giorni scorsi anche dagli Enti di promozione sportiva. Ai nostri microfoni Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp.
(sonoro)
Due ruote in esposizione
Si inaugura oggi alle 18 il Museo Alessandria Città delle biciclette, allestito all’interno di Palazzo del Monferrato. Il progetto valorizza un mezzo di mobilità sostenibile che è anche prodotto di design legato all’imprenditoria locale e che sta conoscendo in questi anni una rinnovata attenzione a livello internazionale, arrivando a vivere una sorta di Rinascimento.
Il progetto ha ricevuto i patrocini della Regione Piemonte, della Provincia e del Comune di Alessandria, di quotidiani nazionali come La Gazzetta dello Sport e La Stampa, di organizzazioni come l’USSI e la Federciclismo. Nel 2016 la Camera di Commercio, in collaborazione con il Comune di Alessandria, ha dato vita a un progetto di riscoperta, denominato “Alessandria città delle biciclette” che ha trovato sostanza in una mostra che si è svolta nella primavera dello stesso anno negli spazi espositivi di Palazzo del Monferrato. L’idea progettuale rappresenta un’inedita ricostruzione del ruolo rivestito dal territorio provinciale nella storia del ciclismo, dell’industria della bicicletta e del giornalismo sportivo.
Questo territorio, infatti, con le sue strutture, prime tra tutte il Museo dei Campionissimi di Novi Ligure e Casa Coppi a Castellania, con i percorsi cicloturistici di collina e di pianura, con le manifestazioni ciclo-storiche e soprattutto con la presenza di un ampio numero di appassionati, può proporsi credibilmente per raccontare la straordinaria storia degli inizi e dell’affermazione dello sport delle due ruote in Piemonte e in Italia.
Il museo vuole unire il linguaggio delle moderne installazioni multimediali al carattere storico-scientifico di rivisitazione di un’epoca in cui davvero Alessandria divenne il fulcro del ciclismo nazionale, generatrice di passioni e trampolino di lancio di iniziative che hanno contraddistinto la storia del grande ciclismo. Il percorso museale racconta la bicicletta come singolare sintesi di artigianato, tecnologia e progettazione, che ha generato negli artisti, negli scrittori e nei musicisti innumerevoli suggestioni, stimolandone la creatività e l’inventiva. Comprende diverse aree tematiche che presentano ciascuna un argomento di particolare rilievo.
Sciare senza barriere
Al via il progetto per consentire la pratica degli sport di montagna anche alle persone con disabilità. L’iniziativa è promossa dal Centro dei servizi per il volontariato di Savona con il contributo di Fondazione De Mari e il coordinamento scientifico dell’associazione Discesa Liberi.
L’iniziativa prevede la realizzazione di un corso di specializzazione per l’insegnamento alle persone con disabilità delle tecniche dello sci alpino e dello snowboard, la cui sezione teorica, a cui hanno partecipato 18 corsisti, è stata realizzata nelle sale del Cesavo. La pratica sul campo si svolgerà a Prato Nevoso dall’11 al 15 dicembre 2017. Il progetto prevede la collaborazione di tutte le realtà associative che si occupano di disabilità presenti sul territorio che saranno intercettate grazie al supporto della rete dei CSV della Liguria (Savona, Genova, Imperia e La Spezia), il Forum Ligure del Terzo settore e le sue delegazioni territoriali, il Coni e il Cip della Liguria.
Lo sport sociale dice no alle società sportive a fini di lucro
Continua a far discutere la proposta di istituire la figura della società sportiva dilettantistica lucrativa, prevista nel pacchetto sport della legge di stabilità. Il Forum nazionale del terzo settore ha diffuso un comunicato stampa: “Apprezziamo lo sforzo complessivo da parte del Governo nei confronti di alcune categorie sociali attraverso il cosiddetto “Pacchetto sport” inserito all’interno della Legge di Bilancio. Il provvedimento infatti prevede misure che favoriscono la partecipazione dei giovani migranti alle attività sportive e riconosce un sostegno importante all’impiantistica nelle periferie, scelte che valorizzano il ruolo dello sport come strumento di inclusione sociale, di integrazione culturale e di promozione umana.” E’ quanto dichiarato dalla portavoce del Forum nazionale del terzo settore, Claudia Fiaschi.
“Le attività dello sport dilettantistico italiano si reggono grazie all’azione entusiasta di centinaia di migliaia di volontari che operano nelle tante società sportive presenti in tutto il territorio nazionale e che sono impegnate ad assicurare, con continuità e a tutte le persone, a cominciare da quelle meno abbienti, e in ogni età della vita, il diritto alla salute, alla pratica motoria e sportiva. Socialità, relazioni e stili di vita attivi che rendono l’associazionismo sportivo dilettantistico un patrimonio di assoluto rilievo e un modello di riferimento nel nostro Paese e in Europa. Per questo esprimiamo perplessità in merito all’introduzione della figura di società sportiva dilettantistica “lucrativa”. Tale previsione aggiunge una nuova tipologia di soggetto a quelle esistenti e a quelle recentemente introdotte dalla riforma del terzo settore che già ci aveva spinto a richiedere un tavolo ad hoc interministeriale per armonizzare e coordinare le normative. Riteniamo urgente l’attivazione del tavolo per pervenire ad una efficace e coerente regolazione del settore”.
Venerdì 24 novembre gli Enti di promozione sportiva avevano diffuso un comunicato stampa in cui ribadivano “la propria preoccupazione e contrarietà alla figura della società sportiva dilettantistica lucrativa, prevista nel pacchetto sport della legge di stabilità – si legge nel comunicato – Indicano l’impresa sociale, già prevista dalla recente legge sul terzo settore 106/2016, come strumento per dare risposta alle esigenze di cui parla il ministro per lo Sport. Con questa nostra posizione vogliamo fare chiarezza circa alcune notizie che abbiamo visto circolare in questi giorni, lette su alcuni siti che fanno riferimento ad associazioni private e rilanciate da alcuni profili social”. Il comunicato è firmato da ACSI-Associazione Centri Sportivi Italiani; AICS-Associazione Italiana Cultura Sport; ASC-Attività Sportive Confederate; ASI-Associazioni Sportive Sociali Italiane; CNS LIBERTAS-Centro Nazionale Sportivo Libertas; CSAIN-Centri Sportivi Aziendali Industriali; CSEN-Centro Sportivo Educativo Nazionale; CUSI-Centro Universitario Sportivo Italiano; ENDAS-Ente Nazionale Democratico di Azione Sociale; MSP-Movimento Sportivo Popolare Italia; OPES-Organizzazione Per l’Educazione allo Sport; PGS
Polisportive Giovanili Salesiane; UISP-Unione Italiana Sport Per tutti; US ACLI-Unione Sportiva ACLI.
Con i bambini
Al via da Torino il tour nazionale per combattere la povertà educativa grazie anche allo sport. Nei prossimi mesi la manifestazione farà tappa a Reggio Emilia, Milano, Napoli, Brindisi, Catania e si concluderà in primavera a Roma, dove le storie e le buone pratiche raccolte durante la campagna verranno simbolicamente consegnate alle istituzioni.