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Mazza, palla e diritti


Saranno circa mille a scendere in campo nel fine settimana in occasione della Giornata del cricket per migranti e rifugiati politici, organizzata in otto città italiane. Il servizio di Elena Fiorani.

 

Il cricket è uno sport molto diffuso nel mondo, tanto da diventare il veicolo ideale per far comunicare tra loro persone di ogni angolo del pianeta. In Italia, tra i 2 mila atleti agonistici, il 75% è di origine straniera. “Molti nuovi ospiti giungono nel nostro Paese attraverso percorsi difficili, a volte estremi, da terre lontane e martoriate da conflitti: il gioco è, per queste persone, un punto di riferimento importante del tessuto socio-culturale di origine”, spiega Fabio Marabini, presidente della Federazione Cricket italiana, che promuove l’evento, con il patrocinio del Coni, dell’Unhcr e della Croce rossa italiana. L’8 e 9 aprile verranno coinvolti i rifugiati accolti nei centri Sprar di otto città da Torino a Marsala. Il motto della manifestazione sarà ‘Let’s play cricket together’, per ribadire l’importanza dell’attività sportiva, come reale collante e strumento di dialogo fra le persone.

Un giorno di festa


Oggi è la Giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace. Per celebrare la ricorrenza fino a sabato è in programma a Terrasini, nel Palermitano, il Festival olimpico della pace. Le scuole del territorio saranno protagoniste con istituzioni locali e nazionali.

 

La ricorrenza è stata ideata dal CIO, stabilendo così un legame indissolubile con la data d’inizio dei primi Giochi Olimpici del 1896, allo scopo di esaltare il potere dello sport nel guidare il cambiamento sociale, unire le persone e promuovere una cultura di pace. “Questa giornata mondiale – osserva il Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon – sottolinea il potenziale dello sport nel sostenere i progressi nel campo dei diritti umani, nell’eliminare barriere e promuovere la solidarietà globale”.

Uno per tutti, Tutti per lo sport


È l’iniziativa in corso a Verona fino al 9 aprile, che coinvolge un migliaio di giovani atleti veneti alle prese con la loro passione per calcio, basket, hockey, rugby e pattinaggio. Alle premiazioni previsto l’incontro con tre giocatori della prima squadra del Chievo.

Mille bambini in campo


rugby-1210835_960_720Rugby per tutti. Verrà presentata domani a Napoli l’iniziativa che promuove la legalità tra gli alunni delle scuole attraverso la pratica sportiva e la palla ovale. Dopo l’incontro con il pilone della Nazionale Salvatore Perugini, in programma una Festa dello sport il 10 maggio.

 

La festa di maggio si terrà all’Edison Villaggio del Rugby, ex area Nato di Bagnoli: mattinata di giochi nel campo diviso in sei quadranti e bambini protagonisti (attesi circa 500). A seguire il celebre “Terzo Tempo” nella Club House dell’Edison Villaggio del Rugby. Ogni istituzione scolastica realizzerà uno spot di massimo trenta secondi al concorso “Non c’è meta senza regole” e le tre scuole vincitrici (45 bambini in totale) parteciperanno con i loro docenti accompagnatori alla Festa nazionale “Rugby per tutti”, che si terrà ad Ancona il 12 e 13 maggio 2017. Il progetto è promosso da Ufficio scolastico Campania (USR), Comitato regionale Federazione italiana rugby (FIR), Gruppo sportivo della Polizia di Stato “Fiamme Oro” e ASL Napoli 1, Dipartimento di Psicologia Clinica (Unità Operativa di Psicologia Clinica e Psicodinamica).

L’unione fa la forza


gioco calcioFavorire l’inclusione sociale attraverso il calcio: è l’obiettivo del progetto Rete! promosso dalla Figc per i minori stranieri non accompagnati e neo maggiorenni richiedenti protezione internazionale. Fino a maggio svolgeranno una fase regionale che prevede attività sportiva, educativa e formativa, poi saranno impegnati in un torneo.

 

Il progetto, realizzato dal Settore Giovanile e Scolastico della FIGC in collaborazione con lo SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) e il sostegno del Sottosegretario al Ministero degli Interni On. Domenico Manzione, è giunto alla sua terza edizione: dopo aver coinvolto 516 ragazzi e 49 Progetti SPRAR nel primo biennio (237 nel 2015 e 275 nel 2016, coinvolgendo rispettivamente 24 e 26 centri), quest’anno vede ai nastri di partenza 397 ragazzi provenienti da 30 Progetti SPRAR in 11 Regioni italiane (Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Trentino, Umbria e Veneto). Parallelamente all’attività calcistica, il progetto prevede un approfondimento scientifico condotto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha l’obiettivo di identificare e valutare le modalità in cui il calcio possa essere utilizzato nei contesti di maggiore “vulnerabilità” e predisposizione al disagio psichico, come nei soggetti richiedenti asilo e rifugiati, con l’obiettivo di comprendere quanto l’attività calcistica possa rappresentare un veicolo di integrazione e influenzare il livello di benessere e felicità nei giovani coinvolti. Nel 2016, la ricerca ha effettuato un confronto tra il livello di felicità dei ragazzi coinvolti prima e dopo l’attività sportiva. Ad esempio, all’inizio del progetto, alla domanda “Il calcio può contribuire ad abbattere le barriere socio-culturali”, il 79% dei partecipanti ha espresso parere positivo con un incremento fino al 91% al termine della fase finale del torneo. Alla domanda “Il calcio può migliorare il mio stato di benessere” il 61% dei partecipanti ha condiviso pienamente l’affermazione, raggiungendo il 76% al termine della fase finale del torneo. Quest’anno la ricerca permetterà di avere un follow-up degli studi realizzati nelle due precedenti edizioni.

“Un gol per ripartire”: Inter e Csi per le popolazioni del Centro Italia


image001Sabato 1 aprile ad Appiano Gentile si terrà la conferenza stampa di presentazione del progetto “Un gol per ripartire”, promosso da F.C. Internazionale insieme al Centro Sportivo Italiano e Suning Sports, a sostegno delle popolazioni del Centro Italia colpite dal sisma. L’evento sarà trasmesso in diretta su Inter Channel.

Tutti in sella


equi-310x270Domenica sarà la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, la manifestazione Equi blu coinvolge varie realtà dell’equitazione nazionale in iniziative all’insegna dell’inclusione sociale. Il servizio di Elena Fiorani.

 

Dopo la prima edizione del 2016 l’equitazione conferma il suo impegno al fianco delle persone con Disturbo dello spettro autistico. “EQUI-BLU” è un circuito di iniziative a carattere equestre che coniugano inclusione sociale, sensibilizzazione alla tematica dell’autismo e divulgazione dell’importanza del cavallo per il benessere e lo sviluppo delle abilità di tutti. Per l’intero week-end del 1 e 2 aprile, 40 centri equestri sparsi in tutta Italia realizzeranno una serie di eventi gratuiti di avvicinamento al cavallo ed attività ludico-ricreative integrate, con particolare attenzione verso giovani e adulti con disabilità. In programma varie attività per promuovere l’equitazione e l’educazione trasversale all’aria aperta con un animale che è un fantastico facilitatore di relazioni ed affettività empatica. Parallelamente alle attività “pratiche” verrà individuato in ogni centro un momento di sensibilizzazione al tema dell’autismo.

Bici-t


bicitVerrà presentata oggi a Torino la start up che propone escursioni per scoprire la città con tricicli a pedalata assistita. Turismo sostenibile, mobilità nuova, mezzi a pedali: sono le parole chiave di un nuovo servizio nato da un gruppo di attivisti della ciclabilità, come proposta di innovazione ambientale e sociale.

Bici-t propone un servizio di accompagnamento turistico per conoscere la Città a bordo di un mezzo originale e sostenibile, con l’ausilio di audioguide plurilingua. Bici-t e offre la realizzazione di campagne di comunicazione attraverso la brandizzazione del mezzo e utilizzando i tricicli per la logistica di eventi e fiere. Dopo la conferenza stampa e nei giorni sabato 8 e domenica 9 aprile, sarà possibile sperimentare il servizio offerto da Bici-t.

Nuovi traguardi


nuotoÈ il progetto di Roma Capitale che userà lo sport per favorire l’integrazione sociale di minorenni a rischio di esclusione. È rivolto a 900 ragazzi in carico ai Servizi sociali e ai genitori disoccupati che saranno destinatari di azioni in ambito sportivo e orientamento al lavoro.

 

Il progetto è finanziato dal Fondo Sociale Europeo del POR 2014/2020 (Piano Operativo Regionale) e approvato nell’ambito dell’avviso pubblico della Regione Lazio “Sblocchi di Partenza”, il programma di interventi di inclusione sociale attraverso la pratica sportiva rivolto a ragazzi in particolari condizioni di rischio di esclusione. Le attività includono giovani prossimi alla maggiore età, non accompagnati, in tutela al Sindaco di Roma e i ragazzi allontanati dal proprio nucleo familiare con provvedimento, per i genitori, di sospensione o decadenza dalla potestà. Numerosi i settori di Roma Capitale coinvolti nel progetto: quattro Dipartimenti, i Servizi Sociali e gli Uffici Sport dei Municipi, i COL (Centri di Orientamento al Lavoro).

Ecologica e giusta


zambikeÈ appena arrivata in Italia la prima bicicletta con telaio in bambù, Zambikes è nata nel 2010 in Zambia, con un processo di produzione artigianale che dà lavoro a 26 persone. La bici eco-friendly è stata poi esportata in Sud Africa, Malawi, Mozambico, in collaborazione con diverse organizzazioni umanitarie.

 

Il bambù è leggero e completamente riciclabile. La produzione di una bicicletta in bambù non emette CO2, con impatto quasi zero, ed essendo un materiale organico è completamente biodegradabile. Il bambù è una delle specie vegetali che cresce il più rapidamente, rigenerando facilmente i terreni erosi o disboscati.
Il bambù è stato tradizionalmente usato come materiale da costruzione per la sua affidabilità e robustezza. In Asia, tradizionalmente le impalcature sono fatte di bambù e le biciclette in bambù erano i mezzi di trasporto.
Il bambù è forte come l’acciaio ma al tempo stesso possiede una flessibilità ideale per assorbire le asperità del terreno.
Il processo di elaborazione di ogni telaio è lungo e laborioso
– Il tipo di bambù utilizzato è pieno, coltivato nel nord della Zambia.
– I migliori pezzi sono scelti e trattati durante tre mesi.
– Un artigiano elabora il telaio durante 21 giorni badando ad ogni dettaglio.
– I giunti sono assemblaggi con foglie naturali e resina.
– La verniciatura finale garantisce una protezione totale alla pioggia e l’usura del tempo. http://www.gobamboo.it/site/it/ecologica/