Enock, entrare nel merito vs minimizzare

di Ivano Maiorella

Ne parliamo per criticare un male tutto italiano: quello di minimizzare. Enock Baruawh, fratello di Mario Balotelli, è un ragazzo di ventuno anni che gioca a calcio. Non vogliamo farne una bandiera, Enock gioca nell’eccellenza, ovvero il campionato regionale dilettantistico. La sua squadra è il Vallecamonica, formazione bresciana. Nel pomeriggio di domenica l’esordio in campionato contro il Darfo Boario, per il primo storico derby tra squadre locali. Ha raccolto solo insulti, insulti razzisti, prima di essere sostituito. Il ragazzo ha rischiato di perdere la testa e compromettere la sua prova. Ad un quarto d’ora dalla fine è stato sostituito. Oggi pomeriggio la squadra del Darfo ha preso le distanze dal razzismo, senza entrare nel merito.

Cambia scenario, siamo nel cuore patrizio di Roma, la denuncia e di questi giorni, giovani che gridano a un coetaneo frasi come “Sporco negro” o “Viva il duce”. La denuncia, per fatti risalenti ormai all’inverno scorso, è arrivata da una madre, moglie di un ex console. Lo scenario è quello degli insulti tra adolescenti. Bullismo, non razzismo, senza entrare troppo nel merito.

Tornando al calcio, che dire dei mangia banane del neopresidente Tavecchio? L’Uefa ha provato ad entrare nel merito, con una propria inchiesta. Nel frattempo, Tavecchio si è scusato per le parole razziste pronunciate, ma non ha ritenuto di far niente più di questo. Acqua passata, in Italia noi del calcio abbiamo altro a cui pensare.

Eppure c’è un filo rosso che lega senso comune, dignità, conoscenza, cultura dell’incontro e dell’integrazione. “Decine di migliaia di bimbi che migrano soli, per sfuggire alla povertà e alla violenza” ha detto papa Francesco dal Messico, appena un mese fa. Un’emergenza umanitaria che richiede come primo urgente intervento che siano accolti e protetti”. Servono poi “politiche di informazione sui pericoli di un tale viaggio e, soprattutto, di promozione dello sviluppo nei loro paesi di origine”. Politiche di informazione, dice Francesco. Proviamo a raccoglierne l’invito. Razzismo, mafie, sopraffazioni dall’apparenza comune: entrare nel merito significa cambiamento vs assuefazione e rassegnazione.