Emergenza peste


Medici Senza Frontiere lancia l’allarme in Madagascar: oltre mille i casi registrati e circa 90 i decessi. Una situazione che può essere arginata attraverso interventi mirati: secondo l’organizzazione infatti “con azioni concrete e rapide si può ridurre drasticamente il numero di morti e porre fine all’epidemia”.

 

Oltre al trattamento dei malati, l’équipe di MSF sta aiutando le autorità locali a implementare il sistema di triage dei pazienti, così da identificare e isolare i malati, e a coordinare il sistema di ambulanze nella città di Toamasina. Gli esperti di acqua e potabilizzazione di MSF, insieme alle équipe locali, intervengono anche nei protocolli di igiene e nella disinfezione dell’ospedale e nel resto della comunità per ridurre il rischio che la peste si diffonda ulteriormente.
La città portuale di Toamasina ospita circa 300.000 persone e ha la più alta concentrazione di casi di peste polmonare nel paese, con 261 casi di cui 10 letali, dall’inizio dell’epidemia. Mentre la peste bubbonica si trasmette attraverso pulci infette di mammiferi comuni, la peste polmonare si trasmette da uomo a uomo. Il Madagascar registra ogni anno casi di peste bubbonica nei suoi altopiani, dove la malattia è portata dai ratti, ma nella citta di Toamasina non sono presenti animali che siano vettori, e non ci sono stati casi di peste negli ultimi anni.