Giallo Dozza


Bilancio positivo per la squadra di rugby del carcere di Bologna. Dopo tre anni di attività non c’è stato nessun recidivo tra i detenuti usciti dall’Istituto passando dall’esperienza sportiva. Il team milita nel campionato C2 della Federazione italiana rugby, coinvolge circa 40 detenuti, tra i 23 e i 40 anni, di 13 nazionalità differenti, tra cui 6 italiani.

 

“Il rugby è un’attività molto educativa per chiunque ma in particolare per chi ha commesso errori e non è abituato a controllarsi nel comportamento e nella forza fisica”, spiega Massimo Ziccone, responsabile dell’area educativa della Dozza. “Non si può fare risocializzazione senza un contatto con la società esterna, incontrando solo operatori penitenziari o persone che come te hanno sbagliato – prosegue Ziccone – di solito la soluzione è fare esperienze positive con gente positiva: più gente da fuori viene dentro e mostra un’esperienza diversa da quella a cui sono abituate queste persone e più riusciamo a centrare l’obiettivo di fare uscire persone che sono cambiate in meglio“.

“A volte il semplice giudizio è anche troppo semplice, approfondendo un po’ le cose si scoprono delle realtà difficili. A livello tecnico partiamo da zero, mi hanno chiesto perchè la palla è ovale“, scherza Max Zancuoghi, allenatore della squadra. “Ci sono difficoltà continue ma sono migliorati molto, hanno molta voglia e in poco tempo hanno capito come si gioca a rugby – prosegue il coach- ma soprattutto hanno capito che con questo mezzo possono avere una rivincita e quindi il loro impegno è tre volte tanto quello che potresti vedere in un campo“.