I numeri della vergogna


yemen_war44Novecento bambini uccisi e oltre ottocento casi di reclutamento solo nel 2015. Sono questi i dati Unicef sul conflitto in Yemen, dove nell’ultimo anno si sono inasprite le violazioni dei diritti umani. La speranza è che la cessazione delle ostilità iniziata ieri possa migliorare la protezione dei minori.

 

In base alla dichiarazione congiunta di Leila Zerrougui, rappresentante speciale del Segretario Generale Onu per i bambini e i conflitti armati e Peter Salama, direttore regionale Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa, in Yemen i bambini rappresentano un terzo di tutti i civili uccisi e quasi un quarto dei feriti. Nell’ultimo anno del conflitto i minori che hanno perso la vita sono stati sette volte di più rispetto al 2014, mentre il reclutamento è aumentato di cinque volte. Gli attacchi alle scuole e agli ospedali sono raddoppiati e hanno colpito oltre 115 strutture. “Speriamo che la cessazione delle ostilità e i colloqui di pace in programma il 18 aprile, possano portare alla fine di questo conflitto”, si legge nella nota di Zerrougui e Salama. “Chiediamo a tutte le parti coinvolte nel conflitto di rispettare i loro obblighi secondo le leggi del diritto internazionale umanitario, di impegnarsi affinchè vengano rilasciati i bambini che sono stati reclutati e utilizzati nei combattimenti e di porre fine a tutte le gravi violazioni contro i bambini e le bambine. Le parti dovrebbero prendere ogni decisione possibile per proteggere le scuole e gli ospedali e facilitare la distribuzione di aiuti umanitari ai bambini e a tutti coloro che hanno bisogno di aiuto”.