Più sole e indifese


Tagli ai centri antiviolenza per le donne di Monza, Brugherio, Lissone e Seregno. La denuncia delle associazioni nel servizio di Anna Monterubbianesi. (sonoro)

Un NO che costa caro. È quello del Cadom- Centro Aiuto Donne Maltrattate che si è visto negare i fondi dalla Regione Lombardia per aver rifiutato di fornire i dati di chi si rivolge ai centri antiviolenza. Le volontarie degli sportelli di Monza, Brugherio, Lissone e Seregno ne rivendicano l’attività storica e profondamente radicata sul territorio che da 25 anni gestisce situazioni delicate attraverso specifiche procedure. Solo nel 2019 sono state accolte 180 donne e di queste 123 hanno avviato un percorso di uscita da situazioni di disagio. Una richiesta come quella della Regione di avere codice fiscale e dati sensibili è un ‘ricatto’ che viola la legge sulla privacy e la metodologia dell’accoglienza. Numerose le sigle che stanno dando supporto all’organizzazione sostenendo l’appello lanciato per trovare risorse per la lotta alla violenza di genere. Un aiuto arriva anche dal Forum Terzo Settore di Monza e Brianza perché il Cadom continui ad essere luogo accogliente e sicuro per tutte le donne in difficoltà.