Pugno duro


Oltre duecento i russi arrestati in questi giorni per aver protestato in vista delle elezioni presidenziali di marzo. Il servizio di Giovanna Carnevale.

 

Contro quelle che chiamano “false presidenziali”, ovvero elezioni di facciata vista la quasi assenza di candidati concorrenti a Putin, in Russia migliaia di persone sono scese in piazza guidate dal leader di opposizione Navalny. Ma per loro sono scattati, oltre che per Navalny stesso, oltre 240 arresti, secondo una ong del Paese, per aver tenuto cortei senza autorizzazione. Le proteste seguono la bocciatura della candidatura di Navalny alle presidenziali: l’unico uomo che avrebbe potuto mettere in difficoltà l’attuale presidente nel voto popolare è stato condannato per appropriazione indebita, ma per lui si tratta di una sentenza politica e continua con il suo impegno di attivista e blogger invitando i russi a boicottare le elezioni e a non riconoscerne i risultati.

Photo/Mikhail Metzel