Senza verità


berta-caceresSono passati quasi otto mesi dall’assassinio in Honduras di Berta Caceres, l’attivista che per oltre vent’anni ha combattuto in difesa dell’ambiente e che si era opposta con forza alla costruzione di una diga che viola i diritti della comunità indigena Lenca. Gli ambientalisti continuano a chiedere giustizia ed un processo equo che accerti le responsabilità.

 

L’Honduras è considerato il paese più pericoloso al mondo per gli ambientalisti: secondo l’ ultimo rapporto di Global Witnes, dal 2002 al 2014 sono stati uccisi 111 attivisti, con un tasso di impunità pari al 90%, come denunciato dall’Ong ACI-PARTICIPA, e con un numero di privati addetti alla sicurezza cinque volte più grande di quello degli agenti di polizia.
Nei giorni scorsi la figlia di Berta Caceres, Isabel Bertha Zuniga Cáceres, è stata in Europa per cercare di fare luce sul caso: in Italia ed è stata ricevuta in audizione alla Camera dei Deputati e ha incontrato i delegati Onu alla FAO. Gli obiettivi della visita sono la creazione di una commissione internazionale che indaghi sull’omicidio, un provvedimento dell’Italia simile alla proposta di legge avanzata negli Stati Uniti che prevede la sospensione di ogni forma di aiuto militare all’Honduras, un impegno dell’Unione Europea a revocare i finanziamenti emessi dalle banche olandese e finlandese e ad adottare una regolamentazione per le imprese che intendono finanziare i progetti.