Disabilità intellettive, una giornata “diversa” al Quirinale

di Redazione GRS

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mattarellaIl 30 marzo è stata celebrata al Quirinale la Giornata nazionale delle persone con disabilità intellettive. Sergio Mattarella ha accolto nella sua residenza ufficiale ragazze e ragazzi con sindrome di down, disabili e autistici. La nostra redattrice Anna Ventrella, impegnata da sempre nel mondo del sociale e del volontariato, ha assistito in prima persona all’evento e ha raccontato per il Giornale Radio Sociale le sue impressioni.

 

L’appuntamento, come da invito, è alle 9.30. Arrivata nel piazzale del Quirinale trovo già gruppetti di ragazze e ragazzi con rispettive famiglie. È ancora presto ma il sole splende nei loro sguardi più di quello alto nel cielo terso. È l’inizio di una giornata speciale, perché speciali sono le persone che aspettano composte di poter accedere nella casa del rappresentante dell’unità degli italiani; gli ospiti, invece, italiani fra tanti. Io sono con loro e ne condivido l’emozione.
Dopo un po’ di attesa finalmente veniamo fatti entrare e accomodare fino al salone delle feste: eh sì, perché oggi ad essere accolti sono i festeggiati di quella che è stata chiamata la “Giornata nazionale delle persone con disabilità intellettiva”.

Un pianoforte a coda troneggia al centro del salone della residenza ufficiale del presidente della Repubblica; un via vai di addetti al cerimoniale si fonde in mezzo a tanti sguardi di ragazze e ragazzi down, di carrozzelle, di disabilità varie: sono loro, per una volta, i padroni di casa, di quella che più volte è stata ribattezzata “la casa degli italiani”.

Osservo tutto dall’esterno e dimentico perché sono qui. Ma non posso perdere un gesto né uno sguardo, e mi rendo conto di come la vita, nella sua pienezza, sia diversità e gioia allo stesso tempo.

Le sofferenze delle famiglie sembrano cancellarsi, d’un tratto, al suono del pianista non vedente, che come ogni grande artista concede il bis. I presidenti di questa o quella sigla associativa lasciano che a parlare siano i veri protagonisti della giornata; tra loro, anche la campionessa down di atletica leggera Nicole Orlando e altri atleti paralimpici. Incredibile come queste splendide creature sappiano esprimere tutta la voglia di vivere con quel dolcissimo e ingenuo sorriso che solo loro possiedono. Si rivolgono al presidente della Repubblica con speranza, ricordandogli come egli, in qualità di garante della Costituzione, lo è anche dei loro diritti.

La stanza si riempie di silenzio quando parla Sergio Mattarella. Sembra che le parole gli escano dal cuore e per questo rendano più calda la sua voce; è lui a ringraziare ragazze e ragazzi con le loro famiglie per il bellissimo esempio di grande umanità che danno al mondo intero, loro che rappresentano una ricchezza inesauribile di valori. Certo, l’impegno a lavorare insieme per una completa integrazione deve proseguire fino ad abbattere i pregiudizi e le diffidenze che rendono ancora piena di ostacoli la vita sociale delle persone con disabilità. È stato fatto tanto, tanto resta ancora da fare. Ma questa è la casa di tutti, penso, quindi insieme, come una grande famiglia, riusciremo a migliorare.

Sento in me gioia e sofferenza contemporaneamente. Finita la festa, lascio la scena in punta di piedi, ma nei miei occhi porto  ancora i sorrisi, gli abbracci di questa giornata, che parlano di voglia di vivere e speranza infinita in un futuro dove ci sia posto per tutti. Nessuno escluso.