DyMove, combattere la discriminazione nel mondo del lavoro

di Admin GRS

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dinamo2 La lotta alle discriminazioni sui luoghi di lavoro ha ancora molta strada da fare nel nostro paese. Proprio con l’intento di invertire questa rotta nasce il progetto DyMove-Diversity on the Move, promosso dall’Unar in partnership con diverse realtà della società civile, che punta a sensibilizzare il settore pubblico e privato, attraverso campagne di informazione e corsi di formazione dedicati.

Secondo la ricerca “Il diversity management per una crescita inclusiva“, realizzata nell’ambito del progetto, a utilizzare strategie inclusive, infatti, sono soprattutto aziende di grandi dimensioni, mentre pressochè nullo è l’impegno nelle pubbliche amministrazioni e nel settore dei trasporti, prive di una strategia di lungo periodo.

“Quello della discriminazione è un tema importante da portare all’attenzione in un momento come questo in cui sentiamo alzarsi un rumore assordate proveniente dai discorsi sulle ruspe e sui migranti – sottolinea Marco De Giorgi, direttore dell’Unar -. Purtroppo oggi si fa molta speculazione su questi argomenti, proprio per questo oggi presentiamo un progetto che va nella direzione indicata dalla strategia 2020 dell’Unione europea, che prevede una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. In questo caso l’obiettivo e’ sviluppare occupazione senza perdere vista i temi della giustizia sociale”.

Secondo i promotori del progetto investire nella diversità non solo è doveroso, ma è anche conveniente. “Un’azienda che investe in multiculturalità ha un profitto stimato del 35% in più, se investe nella diversità  di genere l’introito cresce del 18%. Lo dicono diversi studi internazionali ma in Italia sono pochissime le aziende che lo fanno – spiega Marco Buemi, responsabile del progetto -. All’estero hanno invece compreso la necessità di sviluppare strategie di diversity management per accaparrarsi l’utenza. Lo hanno fatto nella metro di Londra, per esempio, potenziando il servizio per i disabili”.

Con Atac e Ferrovie dello Stato, tra Giugno e Settembre, partiranno alcuni corsi di formazione sulle diversità, pensati proprio per le persone che sono più a contatto con la clientela. “Coinvolgeremo il personale di front line, cioè coloro che danno informazioni – aggiunge Buemi – e che in alcuni casi sono quelli che discriminano di più, anche senza volerlo”.