Grs week 23-24 aprile – I numeri della povertà in Italia

Bentornati all’ascolto del Grs Week da Giuseppe Manzo, redazione economia.

I dati Eurostat, l’allarme di Tito Boeri, la disoccupazione che incalza a febbraio con la fine degli incentivi e la rinuncia a curarsi per motivi economici. Questo è il poker di fatti e notizie delle ultime settimane che, però, stentano a trovare un posto in prima fila nell’agenda politica nazionale. La povertà non fa notizia, quasi sembra un terreno scivoloso per chi governa. Ascoltiamo qual è la situazione in Italia nella scheda di Giovanna Carnevale.

 

Nel nostro Paese sette milioni di persone soffrono di gravi privazioni materiali: non possono permettersi un pasto a base di carne ogni due giorni, non riescono ad affrontare una spesa inaspettata, a mantenere o a riscaldare la propria casa.

A dirlo sono gli ultimi dati Eurostat sulla povertà in Europa, che delineano un quadro in cui l’Italia è ancora molto indietro rispetto a Stati come la Francia e la Germania. Qui, infatti, il tasso di povertà si attesta rispettivamente al 4,5 e al 5%, mentre nel nostro Paese sale a 11,5%, con un lievissimo miglioramento rispetto all’11,6 del 2014.

In tutta l’Europa è l’8,2% della popolazione a vivere in condizioni di indigenza, oltre 41 milioni di persone. I numeri più drammatici (cioè con una percentuale di poveri superiore al 20) si registrano in Bulgaria, in Romania e in Grecia. A essere più colpiti, infine, sono gli adulti single senza figli e le famiglie monoparentali.

 

A questi numeri si aggiungono quelli della cosiddetta “povertà sanitaria”. Sono circa 3 milioni gli italiani che hanno smesso di curarsi per motivi economici. Lo dice il Rapporto  “L’universalismo diseguale” dell’Università di Tor Vergata. A chiedere un Piano complessivo contro la povertà è l’Alleanza che vede le Acli in prima linea. Dal presidente Gianni Bottalico ecco quali sono le criticità sull’intervento del Governo che ha stanziato 1 miliardo di euro:

 

(Sonoro Gianni Bottalico)

 

Dunque, occorre fare di più. La situazione economica e sociale del nostro Paese deve diventare una priorità politica: lo dicono i numeri e le condizioni reali di milioni di persone.