Gregoretti, Salvini e la politica nelle aule dei tribunali. Ancora una volta


 

Un treno è un ritardo, quello successivo si riempie di pendolari. Tanti restano in piedi ad alta velocità, qualcuno si siede a terra. Dal deragliamento di Lodi le ferrovie sono nel caos totale. E mentre la freccia corre, risuonano le parole di Salvini in Senato per la sua autorizzazione a procedere che agita la difesa della patria e sbandiera anche i suoi figli.

Ci sarebbe ancora da chiedersi perché, utilizzare qualsiasi cosa e persino i propri figli nella gogna politica. E di quale patria si sta parlando visto che la Gregoretti è una nave militare italiana e il suo partito ha sottratto 49 milioni al popolo italiano. Dopo il ventennio di Berlusconi ci troviamo il leader padano, i giudici e la tenaglia della via giudiziaria contro opposizione o maggioranza.

Temi e retorica che pensavamo di aver congedato, invece ancora una volta la politica abdica e si affida ad aule di tribunali. Allora viene da dare solidarietà ai figli di Salvini e a tutti i figli, pochi, di questo Paese che deve essere un luogo da cui i giovani non debbano più scappare.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale