Rischio Tso: “fermate quel protocollo europeo”


 

«La Convenzione di Oviedo si basa sulla biomedicina, il protocollo aggiuntivo, invece, fa entrare il TSO in un processo terapeutico sociosanitario».

Lo denuncia il presidente della FISH che spiega come “il protocollo, così come è stato concepito, giustifica i trattamenti di contenzione, prevede un placement in ogni TSO, non chiarisce se i TSO siano indirizzati soltanto alla cura e al miglioramento delle condizioni di salute e, pertanto, mantiene l’ambiguità esistente tra i trattamenti medici e quelli legati alla sicurezza pubblica”.

Ed aggiunge che «in tal modo, si rischia di aumentare la coercizione. Perché i paesi che hanno adottato una legislazione simile sul trattamento e il collocamento involontario, sancita nella bozza di protocollo aggiuntivo, hanno visto un aumento della coercizione in psichiatria».

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Giuseppe Manzo giornale radio sociale