Così i migranti muoiono per terra e per mare


 

Un bimbo di appena un anno morto tra il freddo e gli stenti nella foresta al confine tra Bielorussia e Polonia, dopo un mese e mezzo trascorso con i genitori siriani in condizioni estreme nella speranza di arrivare in Europa. Lo leggiamo dall’agenzia Ansa.

“Il dramma del bimbo siriano è emerso nel corso della notte, quando gli operatori del Centro polacco per l’aiuto internazionale hanno compiuto un intervento con temperature gelide a seguito di una segnalazione d’emergenza. Nella foresta i soccorritori hanno riferito di aver trovato una coppia di siriani feriti – l’uomo con una lesione al braccio, la donna con un taglio da coltello alla gamba – e il loro figlioletto ormai senza vita”.

Questo fronte di terra si aggiunge a quello di mare. Alla “rotta migrante più letale al mondo” come dichiara Medici senza frontiere che sulla Geo Barents ha salvato 99 persone in pericolo su un barcone che però nella sua pancia ne aveva 10 morte per asfissia.

Abdou (nome di fantasia) uno dei sopravvissuti, ha a malapena avuto modo di capire cosa fosse successo ai suoi compagni di viaggio prima di essere soccorso. “Fatemi vedere i loro corpi. Sono miei fratelli, veniamo dallo stesso luogo, siamo partiti insieme dalla Libia. Devo dire alle loro famiglie che sono morti. Per favore, lasciatemeli vedere” ha chiesto Abdou, tremando e con gli occhi fissi sull’orizzonte.

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