Il Patto educativo che da Napoli vuole contrastare povertà e disagio minorile


 

Il suono delle cariche della polizia israeliana l funerale della giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akle, immagini che hanno indignato il mondo intero.

Oggi parliamo del Patto educativo firmato a Napoli lo scorso 13 maggio e riguarda l’intera area metropolitana della città. A volerlo dallo scorso autunno è stato il vescovo don Mimmo Battaglia e il documento porta la firma della Diocesi napoletana, del ministero dell’Istruzione, delle istituzioni locali, del forum terzo settore della Campania e dell’impresa sociale Con i bambini.

Nell’articolo 1 del Patto è scritto che intende contrastare e prevenire “i fenomeni della povertà educativa, della dispersione scolastica e del disagio formativo, nell’area metropolitana di Napoli, e intende restituire centralità culturale, civile e amministrativa, alla questione educativa intesa come responsabilità dell’intera comunità”.

La durata prevista è di tre anni e sarà soggetto a una fase di monitoraggio mentre nell’ultimo articolo è scritto che “costituisce un documento pilota di riferimento, che potrà essere adottato in altri contesti che presentino significativi fattori di rischio di dispersione e di disagio formativo”.

Per capire qual è l’importanza di questo Patto ascoltiamo Giovanpaolo Gaudino, portavoce del Forum terzo settore della Campania che è uno dei soggetti firmatari.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo  – giornale radio sociale