I numeri del Gioco d’Azzardo: così aumentano i profitti delle multinazionali del settore


 

[Questa è la voce di una tifosa durante la festa scudetto del Napoli: la ragazza è una paziente oncologica e racconta le emozioni che il calcio può dare anche nei momenti più difficili. Questa è Ad Alta Velocità oggi 26 maggio 2025: nello stesso giorno del 2020 le proteste scatenate dall’omicidio di George Floyd scoppiano a Minneapolis-Saint Paul, per poi diffondersi negli Stati Uniti e in tutto il mondo. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo del gioco d’azzardo. Sono arrivati i numeri ufficiali. Nel 2024, il gioco d’azzardo ha segnato un nuovo record: oltre 157 miliardi di euro di raccolta, quasi 10 miliardi in più rispetto al 2023. I dati, per loro natura, permettono analisi oggettive che anche per il 2024 confutano molte delle tesi e delle rassicurazioni provenienti da fornitori, concessionari e gestori dell’azzardo made in Italy. Lo Stato ci guadagnerebbe parecchio dalla diffusione del gioco d’azzardo grazie alle entrate erariali. Nel 2018, incamerava 10,2 miliardi di euro dal settore azzardo a fronte di 106 miliardi di raccolta; sei anni dopo (2024) la raccolta aumenta di circa il 50% (157 miliardi, come detto), mentre nelle casse dell’erario entrano solo 1,3 miliardi di euro in più.

È evidente chi si sta arricchendo, a spese della collettività: le concessionarie dell’azzardo, sempre più costituite da multinazionali d’oltreoceano. Il gioco d’azzardo online, che contribuisce in modo assai meno significativo alle entrate fiscali, è certamente in crescita, pur non avendo dati certi: i conti gioco in Italia sono passati da 9milioni e 600 mila circa nel 2019 a 15 milioni e 200 mila circa nel 2023. Ascoltiamo Emiliano Contini, referente CNCA per il gioco d’azzardo.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale