Dal Pride di Roma voci contro la guerra e per i diritti che non devono essere “fuorilegge”


 

[Intro: Questo è il momento dei missili iraniani caduti su Tel Aviv: morti e decine di feriti investono ora anche la citta di Israele che Netanyahu sta portando verso il baratro di nuova guerra. Questa è Ad Alta Velocità oggi 16 giugno 2025: nello stesso giorno del 1963 Valentina Tereškova diventa la prima donna nello spazio. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di diritti civili e del Pride 2025. Sabato scorso a Roma si è tenuta una delle tappe principali del mese delle sfilate promosse da Arcigay e dal movimento Lgbtquia+. Il tema della manifestazione è stato “fuorilegge” che riprende la canzone di Rose Villain con la cantante madrina della sfilata. “Mentre in Medio Oriente continua l’escalation di violenza – ha dichiarato Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay -, i nostri Pride diventano marce per i diritti e per la pace, il disarmo e la non violenza. Ogni bandiera arcobaleno sventolata in queste giornate è un no alla guerra, un sì alla risoluzione pacifica dei conflitti”.

E proprio la guerra ha incrociato con non poche polemiche il pride: da una parte le bandiere della palestina in piazza dall’altra la presenza di un attivista italiano al pride di Tel Aviv, Antonello Sannino, poi bloccato nei bunker dopo l’inizio dei bombardamenti tra Israele e Iran. Ascoltiamo ora Rose Villain e alcune voci della piazza.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale