Libro Bianco sulle droghe: il drammatico aumento dei detenuti con dipendenza


 

[Intro: Questa è la musica del Pride di Budapest attraversato da circa 200mila persone: nonostante le minacce del governo Orban e le provocazioni dei gruppi neonazisti la marea umana ha attraversato la capitale ungherese. Questa è Ad Alta Velocità oggi 30 giugno 2025: nello stesso giorno del 1936 viene pubblicato negli USA il romanzo Via col vento di Margaret Mitchell. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di droghe. Lo scorso 26 giugno è stato presentato a Roma il XVI Libro Bianco dal titolo “Non mollare” promosso tra gli atri da La Società della Ragione, Forum Droghe, Antigone, CGIL, CNCA, Associazione Luca Coscioni, ARCI, LILA con l’adesione di A Buon Diritto, Comunità di San Benedetto al Porto e altre organizzazioni. Dopo 35 anni di applicazione del Testo Unico sulle droghe e 16 anni di pubblicazione del Libro Bianco, i dati si confermano, sia nei valori assoluti che nella tendenza al peggioramento sul fronte delle politiche repressive.

Gli effetti penali (dell’art. 73 in particolare) sono sempre più devastanti in un contesto di sovraffollamento carcerario e confermano come la Jervolino-Vassalli continui a essere il principale veicolo di ingresso nel sistema della giustizia italiana e nelle carceri. Continuano a salire in termini assoluti, +4,9%, gli ingressi in carcere per droghe: 11.220 dei 43.489 ingressi nel 2024. Si confermano catastrofici i dati sugli ingressi e le presenze di detenuti definiti “tossicodipendenti”: vengono dichiarati tali il 38,8% di coloro che entrano in carcere. Ascoltiamo Caterina Pozzi, presidente nazionale Cnca.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale