Bentrovati all’ascolto del GRS Week. In studio Anna Monterubbianesi e Patrizia Cupo.
Tempo libero? poco e insoddisfacente. Nonostante da sport, cultura, volontariato passino socialità, benessere di comunità e soddisfazione personale, in realtà quasi la metà degli italiani si dichiara insoddisfatta della qualità e della quantità del proprio tempo libero: poche possibilità di prenderselo, e a volte scarsa offerta. A dirlo è l’indagine “Gli italiani e il tempo libero”, realizzata da SWG per ACRI. Ci illustra i risultati Giulia Costantini, researcher SWG e curatrice dell’indagine:
“Dalla ricerca emergono elementi chiari sul rapporto degli italiani col proprio tempo libero, al quale attribuiscono un maggior valore sociale. Il problema è che metà degli italiani si dichiara insoddisfatto del proprio tempo, anche sul piano della qualità – ovvero delle esperienze offerte sul territorio. E questo accade anche per i giovani: 1 su 2 non riesce a trovare ciò che cerca, per 1 su 3 la qualità delle esperienze dipende anche molto dall’estrazione sociale, quindi da reddito e rete di relazioni. Evidenze che ci suggeriscono di migliorare l’offerta dei territori, specie per i giovani”.
Per ovviare alle mancanze, serve offrire spazi e opportunità – specie ai giovani. A questo pensa la campagna ACRI e Assifero dal titolo Germogliazioni, 150 progetti di formazione, lavoro, cultura e accesso a spazi di incontro per creare opportunità e sostenere i giovani in tutta Italia. Ce ne parla Matteo Gabbrielli, area comunicazione Acri, coordinatore della campagna:
“E’ un modo per celebrare il lavoro delle Fondazioni e del Terzo Settore, quest’anno dedicato ai giovani. Siamo voluti partire da un presupposto, lanciando questa campagna: se i giovani non possono crescere e trasformarsi, non lo può fare nemmeno il Paese. La Campagna ha un percorso lungo: le fondazioni selezionano i progetti ai quali hanno collaborato nei vari territori rispetto a uno specifico tema. Poi viene lanciata la campagna social, i progetti sono inclusi sul sito della Campagna con mappa e sintesi e oltre alle attività on line, vengono proposti eventi sui territori coinvolgendo la cittadinanza”.
Eppure cultura e sport non sono solo leve di tempo libero ma opportunità di lavoro e volàni economici e in quanto tali andrebbero sostenuti e favoriti – specie nell’ambito dello sport di base la cui recente riforma ha introdotto il lavoro sportivo. Lo rimarca Bruno Molea, presidente dell’Associazione italiana cultura sport e rappresentante del Terzo Settore al CNEL, il Consiglio nazionale economia e lavoro:
“Mai come in questo momento il movimento sportivo di base è strumento eccellente che offre non solo svago ma opportunità di lavoro. Questo grazie alla riforma dello sport. Quindi al di là della sua valenza sociale, oggi lo sport anche di base offre una reale opportunità di occupazione. Il CNEL guarda con attenzione ai contratti sportivi, nella possibilità di fare un contratto unico che possa rispettare al meglio le condizioni di lavoro di questa nuova classe di lavoratori. Tutto ciò va sostenuto: il Governo, se è vero che riconosce la valenza sociale sport di base, deve farlo ancor di più e incentivarla nelle zone dove la promozione sportiva è più difficile da attuare anche a volte per carenza di strutture”.
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