Donne e sport: la lunga strada verso la parità

Bentrovati all’ascolto del GrsWeek, in studio Elena Fiorani

Donne nello sport, una storia di diritti negati. Ancora oggi le pari opportunità rimangono, di fatto, un traguardo non raggiunto. Che il percorso sia ancora difficile lo dimostra il fatto che lo sport femminile rimane una “derivazione” di quello maschile e non viene mai messo al centro delle strategie di sviluppo e degli investimenti o del racconto giornalistico. Questo vale sia nella pratica che nel racconto dello sport femminile: raramente sotto i riflettori, spesso con modalità poco corrette e altrettanto spesso con grande fatica delle giornaliste donne. Il difficile rapporto tra Media, donne e sport è stato affrontato in un corso di formazione per giornalisti che si è svolto venerdì 7 novembre a Roma, organizzato da Giulia Giornaliste e Ordine dei giornalisti.

Obiettivo condiviso dai relatori è quello di giungere il prima possibile alla parità di diritti e dignità tra atleti ed atlete, e farlo attraverso una corretta informazione sullo sport femminile. Una strada che, secondo la giornalista Donatella Scarnati, è ancora lunga. Sentiamola.

Un piccolo passo per un uomo, ma grande per la crescita culturale del nostro paese è stato compiuto da Andrea Soncin, commissario tecnico della Nazionale Femminile di calcio, che ha iniziato a parlare di sé e della sua squadra utilizzando il femminile plurale sovraesteso. Ecco le motivazioni di questa scelta

In questa occasione è stata presentata anche la ricerca SIMO – Sport Inclusion Modern Output, realizzata dall’ex-atleta olimpica Antonella Bellutti. Sentiamo quali sono, secondo lei, i dati più rilevanti che emergono dallo studio

Sport come diritto di cittadinanza è quello che promuove l’Uisp-Unione Italiana SportPertutti fin dalla sua nascita. Ogni persona deve poter vivere l’attività sportiva come spazio di libertà e dignità, quando nello sport una donna fatica ad allenarsi, a dirigere, a lavorare o a essere rappresentata nei media, quella non è solo una questione sportiva: è una questione di diritti. Sentiamo il presidente Uisp Tiziano Pesce

E i media hanno una parte di responsabilità nel rendere questo percorso lungo e difficile. Secondo Andrea Soncin potrebbero, infatti, svolgere un importante ruolo di sensibilizzazione.

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