Bentornati all’ascolto del GRS week da Giovanna Carnevale.
“Volontario, prima persona plurale”. Recita così lo slogan di una passata Giornata Internazionale del Volontariato, ideato da Nino Santomartino di cui proprio in questi giorni ricorrono i 5 mesi dalla prematura scomparsa. Nino Santomartino era un comunicatore sociale e volontario lui stesso e quello slogan ha avuto e ha ancora il merito di raccontare, attraverso una formula apparentemente incoerente, un concetto di grande valore: la persona singola che si fa plurale dedicandosi al prossimo e con il prossimo.
Il 5 dicembre ricorre la Giornata Internazionale del Volontariato, istituita dalle Nazione Unite, che quest’anno è stata celebrata con il tema “Il contributo di ciascuno conta”. Si è inoltre concluso, con un’iniziativa che ha visto l’intervento del Presidente Sergio Mattarella, l’anno di Palermo Capitale Italiana del Volontariato e il passaggio di testimone a Modena per il 2026.
L’impegno dei volontari non sempre è visibile, ma l’impatto della loro azione sì. Dall’aiutare popolazioni colpite da calamità naturali fino all’offrire opportunità di socializzazione, ricreative o culturali a chi è solo o vulnerabile. Un esempio tra le 36mila organizzazioni di volontariato che si trovano in tutt’Italia (sugli oltre 368.000 enti non profit), censite dall’Istat, è quello dell’associazione Museum, che opera per rendere accessibile l’arte alle persone con disabilità visiva. Sentiamo la presidente Maria Poscolieri.
Museum opera dal 1994 a Roma quindi oramai è un’associazione storica, grazie a una persona eccezionale, che non mi stancherò mai di ricordare, la professoressa Giuseppina Simili, che si era resa conto che le persone con disabilità visiva non potevano accedere ai musei per poter conoscere l’arte. Da quel momento, con molto interesse da parte anche delle persone con disabilità visiva che finalmente iniziavano ad avere questa opportunità, si sono aperti i musei e sono diventati più accessibili. Oggi continuiamo l’attività grazie al ruolo fondamentale che hanno i nostri volontari.
Le nostre attività sono molto diverse e oltre alle visite e tattili abbiamo dei momenti in cui le persone socializzano. Organizziamo laboratori creativi, a cui le persone partecipano con molto entusiasmo perché è un momento nel quale loro si ritrovano tra di loro e hanno la possibilità di poter comunicare direttamente sia tra di loro, ma anche con nostri volontari che li assistono durante tutto il lavoro che viene fatto nel laboratorio. Questi sono momenti molto importanti perché creano quello stimolo fondamentale che serve alle persone con disabilità visiva per uscire da un isolamento che purtroppo è presente.
“I volontari sono pronti a contraddire con i fatti un’idea di società inevitabilmente orientata all’interesse personale” hanno scritto in un testo congiunto Forum Terzo Settore, CSVnet e Caritas Italiana in occasione del 5 dicembre.
“Nel farlo, generano impatto visibile e insostituibile a favore della coesione sociale del Paese”. I volontari in Italia sono 4,7 milioni secondo Istat, sempre più attivi su diversi fronti, e competenti. Un recente provvedimento finalmente muove passi avanti sul piano del riconoscimento delle competenze dei volontari. La scheda di Anna Monterubbianesi.
Il 24 ottobre scorso è entrato in Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale che attua il Codice del Terzo settore e inserisce l’esperienza volontaria nel sistema nazionale di certificazione delle competenze. Si tratta di un passo importante, in particolare per i giovani, con il quale il volontariato viene formalmente riconosciuto come contesto di apprendimento civico, in grado di generare valore personale, sociale e professionale. Si potranno quindi rendere visibili e spendibili, in ambito educativo e lavorativo, le competenze maturate “sul campo”, come la capacità di collaborazione, di problem solving, di leadership, la gestione del tempo.
Per l’individuazione delle competenze sarà necessaria un’esperienza di durata minima di 60 ore in dodici mesi, processi di documentazione e verifica. E saranno gli enti del Terzo settore a erogare il servizio per il riconoscimento delle competenze.
Il decreto è stato salutato con favore dal Forum Terzo Settore che per diversi anni ha portato avanti l’istanza della valorizzazione dell’impegno dei volontari. Anche se, ha dichiarato il portavoce Giancarlo Moretti, servirà un’infrastruttura unica e nazionale per registrare e conservare e le attestazioni rilasciate dagli Enti, garantendo così gli stessi standard tra Regioni, amministrazioni e reti associative.
A volte la retorica piega le singole identità dei volontari alle dinamiche dell’intrattenimento mediatico. Ma i volontari non sono né angeli, né eroi. È il tema trattato da Andrea Cardoni nel suo ultimo libro “La parte migliore del Paese”, che sarà presentato alla Fiera di Roma “Più libri più liberi” lunedì 8 dicembre.
Il libro offre un catalogo di buoni e meno buoni, tra le macerie della sanità pubblica e la crisi del volontariato, tra le pressioni di una vita ridotta a performance e il bisogno di approvazione che passa sui social network, tra la retorica dell’eroismo e la morale piegata all’entertainment.
Ed è tutto per questa settimana. Notizie e approfondimenti su www.giornaleradiosociale.it





