Diritti lgbt, l’ONU accusa, la Consulta apre uno spiraglio

Bentrovati all’ascolto del GRS Week. In studio Elena Fiorani e Ciro Oliviero.

L’Italia ha respinto il 73% delle raccomandazioni ONU sui diritti lgbt. Il report parla chiaro: il nostro Paese continua a non tutelare le persone lgbt, né a riconoscere le famiglie omogenitoriali. Un segnale grave, che ci isola rispetto al contesto europeo.

Su questo abbiamo raccolto la voce di Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay.

La posizione dell’Italia la parifica a Paesi come l’Ungheria in tema di diritti lgbt, come ha evidenziato il presidente di Gaynet, Rosario Coco.

Ma non c’è solo il report ONU. Nei giorni scorsi, la Corte Costituzionale ha riconosciuto il diritto al congedo di paternità alla madre intenzionale. Un segnale in controtendenza, che apre nuovi scenari, come ci racconta Piazzoni.

Per il presidente di Gaynet la sentenza 115 della Consulta è storica. Ascoltiamolo.

Questo è lo stato dell’Italia. Ma come sono garantiti i diritti delle persone lgbt in altri Paesi? Lo abbiamo chiesto al giornalista Simone Alliva.

Che cosa ha chiesto l’ONU?

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