Una settimana alla Cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Tokyo: un anno di tempo non è bastato a risolvere le cose e i Giochi che andranno in scena in Giappone saranno comunque diversi, unici speriamo. Se il contesto sarà del tutto inedito, con gli stadi vuoti e senza pubblico straniero per l’evento più internazionale che ci sia, il contenuto è tutto da scrivere, sia nei contenuti sportivi che in quelli sociali. Questa Olimpiade da remoto saprà raccontarci qualcosa di nuovo sul tema dei diritti? Risponde Valerio Piccioni, giornalista de La Gazzetta dello sport, in partenza per Tokyo.
Il Cio non vuole interferenze nel suo spettacolo, come un regista severo vuole decidere tutto e non lasciare spazio a nessuna improvvisazione. Abbiamo chiesto allo storico dello sport, Sergio Giuntini, se possiamo sperare in qualche apertura del Comitato Olimpico internazionale, nell’ottica di una maggiore democraticità.
Allora godiamoci questo show e le minime concessioni fatte agli atleti per parlare d’altro che non sia un record o una medaglia. Sentiamo le parole di Mattia Chiusano, inviato a Tokyo de La Repubblica