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Grs week 30-1 maggio/Il caso Regeni e i diritti umani in Egitto

Bentornati all’ascolto del Grs week da Giovanna Carnevale.

 

La famiglia Regeni continua a chiedere verità sull’uccisione del ricercatore  trovato senza vita vicino al Cairo lo scorso 3 febbraio. L’autopsia effettuata sul corpo ha confermato che Giulio è stato torturato per sette giorni ma il caso rimane aperto, con il coinvolgimento degli organi di Stato egiziani ancora non accertato.  L’ondata di arresti che si è verificata nelle ultime settimane nel paese nordafricano  ha fatto emergere nuovi elementi di inquietudine. In manette è finito anche il consulente della famiglia Regeni, presidente di una ong egiziana e diversi giornalisti. Ma facciamo il punto con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.

 

(sonoro)

Il caso Regeni porta quindi all’attenzione internazionale un Paese in cui la violazione dei diritti umani e della libertà di stampa è divenuta una costante da molto tempo, come ci spiega Eleonora Vio, giornalista freelance che per anni ha vissuto in Egitto e co-fondatrice di Nawart Press.

 

(sonoro)

E per dire “no” alla sistematica repressione che colpisce  non solo la stampa, ma anche la ricerca, come ha dimostrato il caso Regeni, il cinema, la poesia e l’arte in generale, il 2 maggio si terranno a Roma, dalle 10 alle 13 dei presidi davanti le ambasciate di Egitto, Iran e Turchia. Una mobilitazione per chiedere che venga tutelata la libertà ad esprimersi, a informare ed essere informati. Un diritto sotto attacco in tutto il mondo, compresa l’Italia.

Grs week 23-24 aprile – I numeri della povertà in Italia

Bentornati all’ascolto del Grs Week da Giuseppe Manzo, redazione economia.

I dati Eurostat, l’allarme di Tito Boeri, la disoccupazione che incalza a febbraio con la fine degli incentivi e la rinuncia a curarsi per motivi economici. Questo è il poker di fatti e notizie delle ultime settimane che, però, stentano a trovare un posto in prima fila nell’agenda politica nazionale. La povertà non fa notizia, quasi sembra un terreno scivoloso per chi governa. Ascoltiamo qual è la situazione in Italia nella scheda di Giovanna Carnevale.

 

Nel nostro Paese sette milioni di persone soffrono di gravi privazioni materiali: non possono permettersi un pasto a base di carne ogni due giorni, non riescono ad affrontare una spesa inaspettata, a mantenere o a riscaldare la propria casa.

A dirlo sono gli ultimi dati Eurostat sulla povertà in Europa, che delineano un quadro in cui l’Italia è ancora molto indietro rispetto a Stati come la Francia e la Germania. Qui, infatti, il tasso di povertà si attesta rispettivamente al 4,5 e al 5%, mentre nel nostro Paese sale a 11,5%, con un lievissimo miglioramento rispetto all’11,6 del 2014.

In tutta l’Europa è l’8,2% della popolazione a vivere in condizioni di indigenza, oltre 41 milioni di persone. I numeri più drammatici (cioè con una percentuale di poveri superiore al 20) si registrano in Bulgaria, in Romania e in Grecia. A essere più colpiti, infine, sono gli adulti single senza figli e le famiglie monoparentali.

 

A questi numeri si aggiungono quelli della cosiddetta “povertà sanitaria”. Sono circa 3 milioni gli italiani che hanno smesso di curarsi per motivi economici. Lo dice il Rapporto  “L’universalismo diseguale” dell’Università di Tor Vergata. A chiedere un Piano complessivo contro la povertà è l’Alleanza che vede le Acli in prima linea. Dal presidente Gianni Bottalico ecco quali sono le criticità sull’intervento del Governo che ha stanziato 1 miliardo di euro:

 

(Sonoro Gianni Bottalico)

 

Dunque, occorre fare di più. La situazione economica e sociale del nostro Paese deve diventare una priorità politica: lo dicono i numeri e le condizioni reali di milioni di persone.