Bentornati all’ascolto del Grs week da Giovanna Carnevale. Questa settimana trasmettiamo dal centro Baobab, a Roma, un luogo di accoglienza per migranti dove fino a pochi giorni fa, grazie al lavoro di volontari e di diverse associazioni, dormivano ed erano assistite oltre duecento persone. Oggi, però, in via Cupa, ci sono solo agenti di polizia e una camionetta che blocca l’ingresso della strada. Il Baobab è stato sgomberato venerdì 30 settembre e da allora molti migranti dormono per strada, vicino alla stazione Tiburtina. A poche centinaia di metri da qui l’associazione Medici per i diritti umani continua a portare assistenza sanitaria e legale ai ragazzi, che sono principalmente somali ed eritrei. Con noi c’è Anita Carriero, coordinatrice del progetto Camper Medu
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Ma facciamo un passo indietro, ricostruendo brevemente la storia del Baobab con la scheda di Clara Capponi.
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Dopo mesi di attesa, insomma, il comune di Roma non è riuscito a trovare una soluzione alternativa per i migranti accolti in via Cupa. Sgomberare, ovviamente, non pone fine al problema. Per farci spiegare quali sono stati finora i rapporti con le istituzioni e quali sono, adesso, le prospettive, abbiamo contattato telefonicamente Roberto Viviani, attivista di Baobab Experience.
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Anche per questa settimana, da via Cupa a Roma, è tutto. Per notizie e approfondimenti sul sociale www.giornaleradiosociale.it
La sfida tra Hillary Clinton e Donald Trump entra nel vivo, dopo che questa settimana si è svolto il primo faccia a faccia tra i due candidati alla Casa Bianca.
Il nuovo presidente degli Stati Uniti dovrà fare i conti con un paese che lotta contro le proprie contraddizioni e dove la tensione sociale è sempre più forte. Dal pericolo terrorismo in una situazione internazionale complessa, ai problemi legati all’immigrazione, fino al tema delle disuguaglianze sociali, che coinvolgono sempre di più la comunità nera: Clinton e Trump sembrano avere formule diametralmente opposte per fronteggiare le sfide del futuro. Come ci spiega Francesco Costa, vicedirettore de Il Post.
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La riforma del sistema sanitario, che oggi garantisce una copertura assicurativa a 13 milioni di persone che prima non l’avevano, è probabilmente una delle mosse più coraggiose dell’amministrazione Obama sul tema dei diritti. In più di un’occasione, il presidente uscente ha tentato di modificare anche le norme che regolano il possesso di armi, incontrando forti resistenze. Eppure negli ultimi anni le stragi si sono moltiplicate, fino a quando, lo scorso giugno, la tragica sparatoria in un locale gay di Orlando è costata la vita a 50 persone.
Il nuovo presidente americano dovrà necessariamente prendere una posizione chiara. Ai nostri microfoni Barbara Scaramucci, presidente di Articolo 21.
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