Per chi suona la campanella

 

La prima campanella è suonata in tutte le scuole per l’inizio del nuovo anno. Ma come si ritorna tra i banchi? Diverse le novità ma anche le vecchie questioni: da una parte il divieto di utilizzo dei cellulari anche nelle scuole superiori, dall’altra, l’insufficienza di docenti di sostegno o il ritardo nelle assegnazioni. Per non parlare della sicurezza, ancora lontana, degli edifici.

Non si può però non partire dalla terribile notizia di cronaca di questi giorni: Paolo, studente di 14 anni si è tolto la vita perché vittima di bullismo. Cosa stiamo sbagliando come società? Che ruolo ha la scuola nel prevenire o arginare la diffusione di questo fenomeno? L’abbiamo chiesto a Lorenza Persona, di Ai.Bi. Amici dei Bambini, una realtà impegnata sul tema della violenza psicologica e che proprio in questi giorni, nell’ambito del progetto Relazioni Positive, finanziato da Fondazione di Comunità Milano, realizza un ciclo di incontri online gratuiti dedicati al tema della violenza di genere, con un focus specifico sull’età adolescenziale, in collaborazione con Fondazione Libellula.

 

 

La scuola è prima di tutto delle ragazze e dei ragazzi che la frequentano. Per sapere per loro che anno si prospetta, in particolare per le scuole superiori, abbiamo intervistato Francesco Valentini, dell’Unione degli Studenti.

 

“La scuola deve essere un luogo di inclusione, di formazione, di crescita e di merito per tutti e tutte, senza alcuna distinzione. Purtroppo, la disorganizzazione e le carenze nelle risorse rischiano di lasciare migliaia di studenti con disabilità fuori da un percorso di istruzione che è un loro diritto fondamentale”. Sono parole di Vincenzo Falabella, Presidente di FISH, la federazione per i diritti delle persone con disabilità che nei giorni scorsi ha raccolto le segnalazioni di numerose famiglie di alunni con disabilità e ha chiesto la convocazione immediata dell’Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Scolastica.

Alcuni passi avanti, però, ci sono. Come quello fatto con il recente decreto che consente per la prima volta alle famiglie di chiedere la conferma del docente di sostegno già in servizio sullo stesso studente con disabilità. Sentiamo su questo Linda Legname, vicepresidente dell’Unione ciechi.

 

Infine veniamo alla situazione dell’edilizia scolastica. Anche perchè, come ogni anno, il rapporto di Legambiente fa il punto della situazione. Lo ascoltiamo nella scheda di Anna Monterubbianesi.

 

Nel 2024 solo il 47% degli edifici dispone del certificato di agibilità, appena il 45% ha il collaudo statico, meno del 15% delle strutture in zona sismica è stato progettata o adeguata secondo la normativa. Sono alcuni dei dati del XVIII rapporto Ecosistema Scuola, che racconta di un calo degli stanziamenti per la manutenzione straordinaria e una manutenzione ordinaria che resta sottofinanziata e diseguale. Negli ultimi 25 anni, insomma, la scuola italiana ha compiuto pochi passi avanti e ha anche lasciato pesanti divari territoriali nei servizi: il tempo pieno, ad esempio, è attivo nel 38% delle classi, ma solo nel 16,8% di quelle nelle Isole. Le strutture sportive sono disponibili solo nel 50% delle scuole ma meno della metà è accessibile in orario extrascolastico nel Mezzogiorno.

E per questa settimana è tutto. Per notizie e aggiornamenti www.giornaleradiosociale.it