Lo scorso 9 ottobre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che Israele e Hamas hanno accettato il piano di pace presentato dall’amministrazione USA dopo giorni di negoziati, con la mediazione di Qatar, Turchia ed Egitto.
Una pace fragile, che se da un lato ha consentito il rientro degli ostaggi israeliani ancora in vita, l’interruzione degli attacchi nella Striscia di Gaza e l’ingresso degli aiuti umanitari, dall’altro offre scenari ancora molto incerti sul futuro.
Come ci spiega Silvia Stilli, portavoce di AOI, l ’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale
In vista del Consiglio dei Ministri degli Esteri europei del prossimo 20 ottobre, le organizzazioni promotrici della campagna “Stop al commercio con gli insediamenti illegali”, a cui aderiscono tra gli altri Cospe, Oxfam e Amnesty international, chiedono che l’Italia e l’Unione europea interrompano ogni relazione commerciale con gli insediamenti illegali israeliani, sottolineando come scambi e investimenti nei territori occupati illegalmente da Israele alimentino la drammatica condizione economica e sociale di oltre 3,3 milioni di palestinesi tra demolizioni, sfollamenti di massa, furto delle terre, violenze e check point, che non permettono la loro libera circolazione.
Il ruolo della società civile, in questo contesto, non può essere ignorato.
L’enorme mobilitazione seguita alla missione umanitaria della Global Sumud Flottilla ha visto nascere spontaneamente un grande movimento pacifista: sono state milioni, nel nostro paese, le persone che hanno deciso di scendere in piazza, in solidarietà con la missione della Flottilla ma soprattutto, per prendere posizione, manifestare il proprio dissenso contro il massacro di Gaza. Rifiutare la guerra per costruire un futuro di pace: una mobilitazione che non si esaurisce con il cessate il fuoco.
Ascoltiamo il vicepresidente delle Acli Pierangelo Milesi
Domenica 12 ottobre si è svolta come di consueto la Marcia della Pace Perugia Assisi, quest’anno investita di un significato particolare: da un lato la tregua appena firmata, dall’altro la grande mobilitazione pacifista dei giorni precedenti. Migliaia di persone hanno camminato per costruire un futuro diverso, rifiutando la morte, la distruzione, la devastazione della guerra.
Il TG3 ha seguito in diretta la Marcia della Pace con il giornalista Andrea Rustichelli.
Ascoltiamolo ai nostri microfoni.
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