Terapia d’urto per la sanità italiana

Bentrovati all’ascolto del GrsWeek, in studio Elena Fiorani. Gli allarmi sono vari e giungono da fonti diverse, ma la sostanza è sempre la stessa: la sanità pubblica italiana vive una situazione di grande difficoltà.

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Secondo il recente rapporto di Adoc ed Eures l’Italia è il Paese europeo che investe di meno nel sistema sanitario pubblico; a fronte di questo disimpegno nelle politiche pubbliche, cresce la spesa sanitaria privata: tra il 2012 e il 2022, passata da 31,5 a 36,8 miliardi di euro; cresce la mobilità sanitaria, ovvero il numero di chi che per curarsi deve recarsi in una regione diversa dalla propria e cresce purtroppo anche la rinuncia alle cure, che coinvolge primariamente le donne.

Su alcune di queste esigenze interviene il Programma Nazionale Equità nella Salute, previsto nell’Accordo di Partenariato dell’Italia sulla Programmazione della politica di coesione 2021-2027, rivolto a sette Regioni del meridione: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia. Per approfondire il Piano il Forum terzo settore ha organizzato un webinar per lunedì 13 maggio, a cui interverrà anche Ersilia Brambilla, delegata del Forum Terzo Settore per il piano.

La povertà sanitaria è una realtà sempre più evidente nel nostro Paese, come ci ricorda Daniele Ferrocino, referente segreteria programmazione Fondi Unione europea del Forum Terzo Settore

Anche il Pnrr prevede interventi in tema di salute, che ci riassume la scheda di Chiara Meoli, ufficio studi e documentazione del forum terzo settore.

Al centro della riflessione sulle disuguaglianze in salute c’è anche il disegno di legge sull’autonomia differenziata perché, come evidenziato dal Forum terzo settore, la povertà sanitaria nel Mezzogiorno riguarda il doppio dei nuclei familiari rispetto al Nord-Est. Cartina di tornasole di questa realtà sono i Lea-Livelli essenziali di assistenza che dovrebbero garantire l’uguaglianza sostanziale dei cittadini italiani in termini di prevenzione e cura. Ersilia Brambilla evidenzia l’importanza dei Lea nel sistema sanitario nazionale.