Bentrovati all’ascolto del GRSweek. In studio Elena Fiorani e Anna Monterubbianesi
È iniziata una nuova stagione per il Forum Nazionale del Terzo Settore, la principale rete di rappresentanza dell’associazionismo, della cooperazione e del volontariato italiano, che raccoglie oltre cento organizzazioni nazionali e più di centoventimila sedi territoriali. Durante l’Assemblea dei soci, dal titolo “Pace come condizione, giustizia sociale come impegno”, Giancarlo Moretti è stato eletto nuovo portavoce, succedendo a Vanessa Pallucchi, che negli ultimi quattro anni ha guidato il Forum in una fase di grandi trasformazioni per il Paese e per tutto il mondo del Terzo settore. Al centro del nuovo mandato, Moretti ha indicato tre parole chiave: autonomia, unità e inclusione, un orizzonte politico e culturale per un Terzo settore capace di rinnovarsi, di costruire visioni comuni e di essere protagonista dello sviluppo sociale, economico e civile dell’Italia. Ascoltiamo le sue parole:
[Giancarlo Moretti: quando si svolge un’assemblea per il rinnovo degli organi, nasce una nuova stagione. Questa stagione non nasce dal nulla, si innesta sul lavoro fatto precedentemente. E così faremo noi continuando il lavoro fatto sotto il mandato di Vanessa Pallucchi, a cui vanno i nostri ringraziamenti. Per quanto mi riguarda cercherò di rendere sempre più marcatamente collegiale la governance del Forum. Inoltre, siamo coscienti delle sfide che abbiamo di fronte: la messa a terra delle semplificazioni per quanto riguarda il Runts, la questione fiscale dopo la comfort letter, la questione dell’Iva, la questione dell’Irap. Queste questioni dobbiamo affrontarle in maniera unitaria e in maniera autonoma, solo così potremo raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti. Infine il Terzo settore deve essere sempre più conscio che l’unico motore o almeno il motore che ha ancora un po’ di benzina per poter creare coesione sociale e sviluppo sociale in una società come la nostra, sempre più individualista e in cui regna il totem del profitto.]
Nel passaggio di testimone, Vanessa Pallucchi traccia un bilancio di questi anni e richiama alcune delle sfide ancora aperte: la pace, la partecipazione, la solidarietà e il completamento della riforma del Terzo settore. Ai nostri microfoni, l’ex portavoce del Forum…
[Vanessa Pallucchi: Fare la portavoce del Forum del Terzo Settore italiano in questi ultimi quattro anni è stato un’esperienza molto bella e importante. Posso sottolineare quanto sia forte l’infrastruttura del Terzo settore nel nostro Paese, un’infrastruttura che ha un cuore vivo, che parla della solidarietà, dell’economia sociale e che sa guardare al futuro. In questi quattro anni siamo stati impegnati sulla riforma fiscale e per il completamento della riforma del Terzo settore, sulle semplificazioni e anche tanti altri temi di sensibilizzazione, dibattito, confronto culturale rispetto alla condizione nel nostro Paese e della solidarietà. Abbiamo ragionato anche di dove deve andare, da un punto di vista di riforme e di prospettive rispetto all’attenzione alla persona e alle comunità, il nostro Paese. Inoltre, è stato molto importante riuscire a cogliere le due sfide che si sono presentate come inedite, e che si sono acutizzate: il tema della pace, l’altra sfida è quella della partecipazione, vediamo molti cittadini che scendono in piazza e vogliono dire la loro sull’avere un mondo migliore, in contraddizione a come invece le persone si sottraggono alle urne elettorali. Ecco queste sono due sfide che saranno oggetto di confronto e di discussione anche per il prossimo mandato del Forum.]
Ma in una fase di profonde trasformazioni sociali e culturali, quale ruolo deve assumere oggi il Forum del Terzo Settore? E quanto può contare la comunicazione per allargare i confini del suo impegno e rafforzare la coesione del Paese? Ne abbiamo parlato con Stefano Arduini, direttore di Vita.it, che sottolinea come il Terzo settore sia chiamato anche a contaminare e ispirare la società nel suo insieme.
[Stefano Arduini: chi oggi rappresenta il Terzo settore ha un compito storico importante che non è più solamente quello di rappresentare interessi legittimi di quelle di migliaia e migliaia di organizzazioni che si occupano dell’interesse generale e del bene comune, ma è anche quello di contaminare, di sconfinare, di traguardare nuovi settori e nuovi pezzi di società. Il Terzo settore oggi, nel contesto sociale, civile ed economico in cui siamo, deve proporre dei modelli che non sono solamente buoni per le organizzazioni che sono già dentro il perimetro del Terzo settore, ma che siano in grado di cambiare le regole del gioco, e questo si fa a partire dai valori: i valori del l’inclusione, della solidarietà, della cooperazione, del fare insieme, sono valori che oggi devono valere al di là e al di fuori del perimetro del Terzo settore strettamente inteso. E in questo senso la comunicazione è fondamentale: imparare a comunicare bene, attraverso i nuovi sistemi, i nuovi meccanismi della comunicazione moderna è fondamentale perché è anche grazie alla comunicazione che questo sconfinamento si potrà realizzare.]
Un racconto di comunità, valori e partecipazione: così si apre il nuovo cammino del Forum del Terzo Settore, tra continuità e nuove sfide per il futuro.
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