È un’alba umida che si suda correndo tra metro e freccia. Ieri fino a due ore di ritardo in un rituale natalizio e quotidiano di disservizi e di linea ad alta velocità ormai al collasso totale.
È l’eterno ritorno del sempre uguale di un Paese vecchio che sembra accettare qualsiasi nefandezza, mentre i giovani continuano l’esodo in altri paesi europei. Intanto i nostri vicini francesi bloccano il Paese con scioperi e sabotaggi per fermare l’ennesima riforma antipopolare.
“Non lasciatevi impressionare dal presente, che è già passato quando riuscite a coglierlo; piuttosto siate consapevoli di quello che volete e di quello che rifiutate”, così viene in mente Foucault.
Parole fondamentali in un cambiamento d’epoca che impone di scegliere come salvare se stessi, le comunità e tutto il Pianeta.
Giuseppe Manzo giornale radio sociale