I femminicidi dimenticati delle sex workers: parlano le operatrici anti-tratta e sfruttamento


 

[Intro: Questi sono i momenti di tensione a Roma durante un sit-in pro Palestina: un contestatore pro Israele irrompe alla manifestazione e viene allontanato. Questa è Ad Alta Velocità oggi 11 giugno 2025: nello stesso giorno del 1955 il disastro di Le Mans: con 84 vittime e 120 feriti è l’incidente più grave nella storia dell’automobilismo. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di femminicidi e sex workers.  Maria Denisa Adas, 30 anni. Ana Maria Andrei, 27 anni. Entrambe rumene, scomparse, poi ritrovare morte: uccise barbaramente dalla stessa mano. In comune hanno il fatto di essere sex workers, escort. Ad ucciderle è stato un connazionale: Vasile Frumuzache, 30enne guardia giurata. Le indagini in corso devono dimostrare se si stratta di un serial killer o di due casi specifici che hanno portato a una morte barbare di due giovani donne.

Oltre l’iter investigativo c’è un dato che emerge. I femminicidi di sex workers non coinvolgono in modo deciso l’opinione pubblica mentre queste donne sono quelle ad alto rischio per il lavoro che svolgono dovendo ospitare o incontrare sconosciuti attraverso chiamate, messaggi o la strada. Per capire qual è la loro condizione ascoltiamo Carmen Farauanu, operatrice esperta di tratta a scopo di sfruttamento sessuale e Loredana Rossi, socia dell’Associazione Transessuale Napoli: entrambe lavorano con la cooperativa Dedalus.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale