La movida è il nuovo nemico pubblico. Dopo i runner e chi va su una spiaggia desolata ora i giovani che sono stati rinchiusi per oltre 2 mesi diventano il nuovo spauracchio.
Quando pensavano di tenere chiusi dentro i ragazzi? Perché si continua a scaricare le responsabilità di una gestione completamente nevrotica delle riaperture e in alcuni casi priva di senso?
Il problema però è più serio di quanto si creda e a dirlo è il ministero dell’Interno: “Dobbiamo essere rapidi nell’erogazione dei contributi, della cassa integrazione; i cittadini devono poter comprare generi di prima necessità. Dobbiamo evitare assolutamente il rischio che il senso di responsabilità dimostrato finora si trasformi in rabbia”, così ha dichiarato Lamorgese a Che tempo che fa. E un primo accenno di questa rabbia si è verificata a Napoli dove sabato scorso ci sono stati tafferugli tra disoccupati e precari di lungo corso e la polizia.
E poi c’è il nodo scuola che sempre sabato ha portato genitori, docenti e studenti nelle piazze di molte città. Servono soldi e idee, altrimenti la rabbia sarà il nuovo contagio diffuso nel nostro Paese.
Giuseppe Manzo giornale radio sociale