Universiadi di Napoli: grandi eventi sostenibili, si può

 

Bentrovati all’ascolto del GrsWeek. In studio Elena Fiorani.

Le Universiadi di Napoli, dal 2 al 14 luglio nel capoluogo ed in altre località della Campania, hanno dimostrato che è possibile organizzare grandi eventi sportivi puntando alla sostenibilità e alle ricadute positive per il territorio. Cooperazione tra istituzioni coinvolte, Comune e Regione Campania, insieme ad una coprogettazione realizzata coinvolgendo il territorio e la comunità, sportiva e non, indicano una strada interessante.
Insieme ai 4.000 atleti partecipanti e ai 300.000 spettatori, il principale risultato è stato quello della ristrutturazione di 70 impianti sportivi disseminati in 21 comuni di 5 province, strutture adesso a disposizione della cittadinanza campana, non solo per eventi professionistici ma anche e soprattutto per le attività giovanili e amatoriali. Sono stati spesi 271 milioni di euro, dei quali circa la metà per la ristrutturazione di palazzetti e campi sportivi già esistenti. I conti sono stati controllati dall’Autorità Nazionale Anticorruzione dell’ormai ex presidente Raffaele Cantone.
Scommessa vinta per le Universiadi di Napoli? Lo abbiamo chiesto a Valerio Piccioni, giornalista de La gazzetta dello sport che ha seguito la manifestazione.

I numeri confermano, inoltre, le potenzialità di Napoli e della Campania nell’organizzazione di grandi eventi. È possibile rendere queste manifestazioni sostenibili, per il territorio ed i cittadini? Sentiamo il punto di vista di Gianni Gallo, membro della Giunta Coni e dirigente delle Polisportive giovanili salesiane

Eredità e progettazione. Quali le aspettative per l’impiantistica di base napoletana? Risponde Valerio Piccioni