Tagli su tagli


0-0-2016-a-assemblea-gescoA Napoli scoppia un nuovo caso sulle politiche di welfare. E il mondo del sociale torna a farsi sentire. Il servizio di Giuseppe Manzo.

 

Il welfare non è un lusso, sei anni dopo. A Napoli riparte la protesta per i tagli alle politiche sociali e la chiusura graduale dei servizi educativi e socio-sanitari. Ieri si è svolta un’assemblea pubblica promossa dal gruppo Gesco e a cui hanno aderito tra gli altri Forum terzo settore Campania, Fish, Alleanza cooperative, sindacati e associazioni. La querelle è iniziata quest’estate, con l’approvazione in consiglio comunale, nella notte tra il 7 e l’8 agosto scorsi, della manovra di bilancio 2016 con pesanti tagli al welfare: 27 milioni ma un totale di 130 milioni di euro in meno in tre anni. I promotori denunciano le riduzioni progressive al Fondo Nazionale per le Politiche Sociali e la mancata definizione dei Livelli essenziali di assistenza (Liveas) con il loro relativo finanziamento che compete allo Stato. L’Italia sul welfare è divisa in due, con il Sud che presenta una spesa media sociale pro-capite di meno di un terzo di quella del Nord-Est: circa 50 euro rispetto ai 160 del Nord-Est. È stata proposta la costituzione di un coordinamento nazionale sul welfare per aprire una vertenza con Governo, Regione Campania ed enti locali.