Migliora, per il terzo anno consecutivo, l’Indice di Percezione della Corruzione in Italia, raggiungendo quota 47 su 100. Il trend positivo, spiega l’associazione Transparency International, è in parte merito della legge anticorruzione varata nel 2012, ma i passi in avanti sono ancora largamente insufficienti.
L’Indice di Percezione della Corruzione nel settore pubblico e politico del 2016 è valutato su una scala da 0 (Paese molto corrotto) a 100 (Paese per nulla corrotto). Nel mondo, ancora una volta Danimarca e Nuova Zelanda (90) guidano la classifica dei Paesi virtuosi, seguiti a ruota da Finlandia (89) e Svezia (88). Non sorprende che questi stessi Paesi siano quelli che possiedono le legislazioni più avanzate in fatto di accesso all’informazione, diritti civili, apertura e trasparenza dell’amministrazione pubblica. All’opposto, Somalia (10), Sud Sudan (11), Corea del Nord (12) e Siria (13) chiudono tristemente la classifica.
Dal 2012, quando fu varata la legge anticorruzione, ad oggi l’Italia ha riconquistato ben 12 posizioni nel ranking mondiale, portandosi dal 72° al 60° posto.