Lo Sporting Argenta, società iscritta al campionato di promozione dell’Emilia Romagna, ha una rosa di trenta giovani richiedenti asilo. Vivono in strutture gestite da cooperative sociali, svolgono quattro allenamenti a settimana a Bologna e la domenica giocano a Codifiume. L’inclusione qui è doppia: infatti, in squadra c’è anche Federico, l’unico ragazzo nato in Italia.
I ragazzi provengono da Burkina Faso, Camerun, Congo, Costa d’Avorio, Ghana, Mali, Nigeria, Nuova Guinea, Senegal e Sierra Leone. Hanno storie diverse eppure con tratti simili almeno in un aspetto, l’attraversamento delle rotte della disperazione nel Sahara e quello del Mediterraneo, per conquistare il presente di un limbo che chissà quanto durerà. Hanno tutti permesso di soggiorno, carta d’identità e codice fiscale, studiano l’italiano, si riconoscono e iniziano ad integrarsi anche fra di loro. Non è scontato: una squadra è un microcosmo di individualità ed esperienze di vita.