Senza sbarre. Continua a visitare tutti gli ospedali psichiatrici giudiziari italiani il cavallo azzurro, partito la scorsa settimana da Brescia, e che quarant’anni fa, insieme a Basaglia, sfondò il muro di cinta del manicomio di Trieste, diventando, così, un simbolo di libertà e di speranza. Ai nostri microfoni Stefano Cecconi, portavoce nazionale del comitato Stop Opg: “Marco cavallo la lanciato il suo grido di libertà, ed ha lanciato un’esperienza che è una speranza per il nostro Paese, e cioè, che la cura , la presa in carico delle persone malate, delle persone malate di mente, in questo caso, si può e si deve fare, per avere successo, per avere rispetto della persona, sena rinchiudere, senza internare, senza contenere, ma, appunto, nell’ambiente di vita, nella socialità”.
Senza sbarre
20/05/13
Società