Le regole del gioco


Hanno insultato e aggredito un arbitro e trasformato un incontro di calcio in una rissa da bar. Ora toccherà a loro imparare e far rispettare le regole che hanno ignorato: è l’ordine del Tribunale dei minori di Reggio Calabria, che ha condannato quattro ragazzi fra i 16 e 17 anni a frequentare un corso per diventare arbitri, al termine del quale dovranno “prestare servizio” nel campionato degli oratori.

Così ha deciso il giudice Paolo Ramondino, “affidando” i ragazzi alla sezione locale del Csi (Centro sportivo italiano), ente con radici negli oratori e oggi diffuso nelle “periferie sociali” di tutta Italia, che organizza il corso per giovani arbitri “Liberi di fischiare per gli altri”. “Questa esperienza può essere un itinerario di cambiamento, legalità e partecipazione sociale per ragazzi che in passato hanno commesso degli errori – dice il magistrato – Chi ieri ha aggredito l’arbitro, oggi inizia un percorso per diventare direttore di gara ed arbitrare nei campionati giovanili Csi. Una grande sfida, un percorso unico e rivoluzionario nel panorama nazionale”. Una responsabilità non da poco per la sezione locale del Csi, ma che non spaventa i volontari. Del resto, a Reggio Calabria da tempo lavorano nei quartieri più complicati, dove emarginazione e ghettizzazione forgiano eserciti di manovalanza per i clan. “Abbiamo fatto una scelta di campo. – dice il presidente provinciale, Paolo Cicciù – Auspichiamo che la pratica sportiva sia da stimolo per avviare una stagione di cambiamento in ognuno”