Riconoscimento e dignità per il lavoro sportivo

Bentrovati all’ascolto del GrsWeek, in studio Elena Fiorani

Sono più di 136.000 le domande presentate dai collaboratori sportivi sul sito di Sport e Salute per ricevere l’indennità stanziata dal Governo per l’emergenza Covid-19. Numeri importanti, sintomo di una situazione molto complessa per gli operatori del sistema e per tutte le centinaia di migliaia di società sportive di base impegnate sul territorio italiano.

Difficoltà confermate da Fabio Betulli, presidente della polisportiva Quadraro Cinecittà di Roma.

Secondo la previsione fornita dalla Confederazione dello Sport, questo settore perderà almeno 1 miliardo di euro, con almeno 30 mila associazioni e società sportive dilettantistiche costrette a sciogliersi nei prossimi mesi, il che significa l’interruzione di un pezzo di welfare del nostro paese, come spiega Damiano Lembo, coordinatore degli Enti di promozione sportiva e presidente dell’Us Acli

Le associazioni dilettantistiche vivono una forte crisi provocata dal fatto che 12 milioni di tesserati non praticano più attività: cosi un milione di persone, quasi tutti precari, sono rimasti da un giorno all’altro senza reddito. I pagamenti delle indennità dovrebbero arrivare entro trenta giorni da quando la domanda viene accettata. Per ora è di 600 euro ma il governo vorrebbe portarla a 800 con il prossimo Decreto. Gli interventi proposti rispecchiano il valore messo in campo ogni giorno dallo sport sociale italiano? Risponde Vincenzo Manco, presidente dell’Uisp e membro dell’esecutivo del Forum nazionale del terzo settore

Le attività sono ferme dai primi di marzo, i campionati sospesi ed una circolare di ieri della Figc impone lo stop. Cosa aspettarsi per il dopo? Sentiamo ancora Fabio Betulli