Una bici per due


L’Uici di Torino riparte dal tandem a dimostrazione che per le persone con disabilità visiva il ciclismo non è affatto un’esperienza preclusa, ma,al contrario, può essere vissuta con soddisfazione e in assoluta sicurezza, trovando la soluzione adatta, come quella del tandem, con un equipaggio composto da una guida vedente e da un pedalatore non vedente, seduto dietro.

Ritrovare il giusto ritmo nella pedalata, dopo i lunghi mesi di inattività, sentire ogni salita e ogni discesa, gustarsi l’aria fresca sul viso, mentre il nastro grigio della strada scorre sotto le ruote: dopo la pausa forzata dovuta all’emergenza coronavirus, la Polisportiva dell’UICI di Torino (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) riprende la propria attività legata al tandem, ovviamente in totale sicurezza e con attenzione alle prescrizioni sanitarie.

Per riacquistare un po’ di allenamento, la prima proposta, nei giorni scorsi, è stata un giro di circa 18 chilometri lungo le piste ciclabili di Torino. Il tandem, una bicicletta a due posti, è esattamente ciò che serve. Per la persona cieca, però, l’esperienza è tutt’altro che un “lasciarsi portare”: tra i due componenti dell’equipaggio, infatti, deve crearsi una speciale sintonia ed entrambi, seppure con ruoli diversi, concorrono all’andamento del mezzo.

Consapevole delle potenzialità del tandem, da tempo la Polisportiva UICI Torino organizza iniziative per avvicinare chi non vede al mondo della bicicletta. Vi sono proposte più “ardite”, come il viaggio di 600 chilometri da Torino a Venezia lungo la via del Po, svoltosi nel settembre dello scorso anno, ma ci sono anche occasioni più “tranquille”, ideate per coinvolgere tutti, compreso chi non abbia un particolare allenamento e voglia coniugare lo sport con il relax. Si è così costituito un gruppo di appassionati del tandem, che esplorano da una prospettiva molto particolare Torino e dintorni.