Chiacchiere, chiacchiericcio e buona informazione


 

“Le chiacchiere chiudono il cuore della comunità. Il grande chiacchierone è il Diavolo che sempre va dicendo le cose brutte degli altri. Perché lui è un bugiardo che cerca di disunire la Chiesa, allontanare i fratelli e non fare comunità. Facciamo lo sforzo di non chiacchierare. Il chiacchiericcio è una peste più brutta del Covid. Facciamo uno sforzo: niente chiacchiere”

Lo ha detto il Papa ieri all’Angelus, come dargli torto. Il chiacchiericcio si può declinare in tanti modi. È la fake news che in epoca di emergenza sanitaria mira a creare il caos, a destabilizzare gli scenari politici e formare schiere di automi cospirazionisti come quei no mask riuniti a Roma perché non credono al contagio da coronavirus.

E poi il chiacchiericcio uccide comunità e persone. È delazione e diffamazione, sui social e nella vita reale che trasforma le parole in proiettili per colpire, isolare e umiliare chi è oggetto di odio e di bugie. Ecco, con questa rubrica quotidiana che sta per compiere un anno vogliamo seguire il suggerimento di Bergoglio: niente chiacchiere, solo fatti e buona informazione.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale