Bentrovati all’ascolto del Grs Week da Clara Capponi
La pandemia sta accelerando diversi processi sociali che stanno cambiando anche il concetto di viaggio a il modo di vivere i luoghi.
Nel 2020, l’Organizzazione mondiale del turismo stimava una caduta tra il 60 e l’80 per cento degli arrivi internazionali a livello globale rispetto al 2019 mentre in Italia le cose sono andate leggermente meglio, con una diminuzione dei flussi che si è fermata al 61 per cento.
Quella che sta emergendo è l’esigenza di andare oltre il turismo di massa che conosciamo verso un modello più sostenibile ed equo, capace di valorizzare destinazioni emergenti, aree marginali, fuori dai circuiti più classici.
Oggi cerchiamo racconteremo questo cambiamento possibile attraverso le voci di realtà del non profit che stanno provando a investire in esperienze di turismo partecipativo che mettano al centro le comunità.
Un caso esemplare sono le bandiere arancioni, l’iniziativa del touring club che le località con un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, e che sanno offrire al turista un’accoglienza di qualità. Ce ne parla Andrea Bora, referente Certificazioni e Programmi territoriali del Touring.
Promuovere l’educazione ambientale attraverso la musica, considerata come un mezzo e non come un fine. È questo l’obiettivo della neonata rete dei Festival Italiani di Musica in Montagna, alla quale hanno aderito le 8 realtà più importanti a livello nazionale, come I Suoni delle Dolomiti del Trentino, RisorgiMarche Suoni Controvento dell’ Umbria e Time in Jazz della Sardegna.
Fra questi anche Paesaggi sonori il festival estivo di musica che anima le vette dell’Abruzzo. Tra gli eventi in programma già per questa estate il concerto di Niccolò Fabi che sarà il 30 luglio nell’area archeologica di Peltuinum.
Ai nostri microfoni il presidente del festival massimo Stringini
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