Educazione fisica alla scuola primaria: saranno 2247 i docenti impegnati da settembre


Verso la meta. Emanato il decreto sugli organici della scuola per l’anno 2022-2023. Gli insegnanti di educazione fisica saranno 2247 e a settembre entreranno nella scuola primaria, cominciando dalla quinta elementare. Ora bisogna lavorare al reclutamento e alla formazione con l’obiettivo di far tornare i più piccoli all’attività motoria.

Il passaggio era tutt’altro che scontato dopo che la legge di Bilancio aveva cancellato l’indicazione delle coperture economiche per sostenere il provvedimento fortemente voluto dalla sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali e che proprio la fiorettista pluriolimpionica aveva presentato con il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi a dicembre. In pratica, il Ministero ha ridisegnato la mappa dell’organico e inserito nella stima del fabbisogno anche i 2247 posti che entreranno a far parte dei 191.260 docenti impegnati nella quinta elementare. Le classi coinvolte saranno 24.693. Per quelle con il tempo normale le due ore di educazione fisica saranno aggiuntive, per i bambini del tempo pieno saranno invece comprese nell’attuale orario.

L’educazione fisica nella primaria è una materia prevista dall’ordinamento, ma il suo insegnamento è stato negli anni delegato ai tutor, figure fuori dall’organico, spesso al lavoro in forma indiretta, formando maestre e maestri per questa area didattica. Il progetto, nato come “alfabetizzazione motoria” con il Coni nel 2009, è stato ereditato da Sport e salute e oggi si chiama Scuola attiva Kids. Coprirà tutte le altre classi in attesa che i docenti specialisti entrino in tutte le classi.

A questo punto il più sembra fatto. Ma manca il passaggio del reclutamento. La legge di Bilancio di fine 2021 prevedeva entro due mesi la pubblicazione del bando per il concorso ma i tempi si sono allungati ed è chiaro che per settembre non si farà in tempo. Si interverrà quindi per ora sulle graduatorie provinciali dei precari per coprire il fabbisogno. L’altro tema è quello della formazione su cui si dovrà lavorare duro in questi mesi. Cioè: quali contenuti per l’insegnamento dell’educazione fisica fra i bambini? In ogni caso la svolta è doppiamente necessaria in un momento in cui la diffusione dell’attività motoria e della pratica sportiva nel segmento anagrafico 6-11 anni, è stata duramente colpita dalla pandemia. In base a diverse statistiche si stima che un bambino su due abbia smesso di muoversi. La nuova generazione di insegnanti che entrerà nella scuola ha un grande obiettivo da inseguire: far tornare in palestra e sui campi tanti bambini che hanno abbandonato.