Che barba l’Europa! No, stavolta no. Da oggi la settimana Rainbow, lanciata dal Comune di Roma dopo l’assurda morte di un ragazzo nell’ottobre del 2013.
L’omofobia uccide e un paio di lacci arcobaleno possono aiutare a salvare la vita dal marchio del pregiudizio: #allacciamoli.
Il primo a indossarli è stato Davide Moscardelli, punta dal Bologna dalla barba fitta, come quella di Conchita Wurst che l’altro ieri ha vinto l’Eurofestival canoro. Ha lanciato un messaggio di libertà e ha raccontato che da adolescente era stato vittima di discriminazione. Lui ce l’ha fatta e ha tenuto duro.
Conchita è un uomo che si traveste e quella barba è uno sberleffo a non giudicare le persone soltanto dall’apparenza.
Il russo Zhirinovski, leader nazionalista è sbottato: “E’ la fine dell’Europa”. Il bullismo omofobico non conosce confini e falcia chi rimane indietro.
E’ vero che l’Europa arranca, è vero. Chissà però che proprio dai diritti possa accendersi una fiammella controvento, capace di scaldare i cuori. Chissà.
Viva l’Europa dei diritti, altro che fine dell’Europa.
Conchita e la fine dell’Europa
12/05/14