Sangue e libri

di Ivano Maiorella

Dov’eri Adamo? La guerra e le schegge che lo scrittore tedesco Henrich Boll non ha mai smesso di rimproverare. Le vene aperte d’Europa non sono rimarginate e oggi il confine dal quale la carneficina non si placa è il Mediterraneo. L’Europa e la vergogna del suo mare macchiato di sangue. L’ennesima nave fatiscente partita dalla Libia è colata a picco, centinaia di poveri cristi morti. Ognuno ha diritto ad una sola vita e i morti riguardano sempre tutti, anche se distanti dal giardino di casa loro, a parecchie centinaia di chilometri da Bruxelles.

Così come erano distanti le bombe di Sarajevo che 21 anni fa distruggevano la Biblioteca di Sarajevo. Il salvataggio delle opere fu al centro di una grande campagna europea e del lavoro volontario dei cittadini. Oggi quella Biblioteca è tornata a vivere, cuore pulsante di un’Europa della speranza. Per giorni centinaia di cittadini bosniaci, croati e tanti altri hanno lavorato per salvare i libri ed hanno realizzato un miracolo per la cultura umana. C’è bisogno dello stesso miracolo anche nel Mediterraneo rosso sangue, un atto di civiltà dove il diritto di asilo va chiesto a terra e non rischiando la vita. Dove l’unica cosa da fare sono i canali umanitari e non la conta dei morti.