Il 15 marzo è il giorno di “Una piazza per l’Europa” , la manifestazione nata dall’appello pubblico lanciato dal giornalista Michele Serra per riaffermare i valori fondanti dell’Unione europea in un contesto internazionale sempre più frammentato e in rapido cambiamento. L’idea è quella di sfilare sotto un’unica bandiera, quella europea, non a favore dell’Unione così com’è, ma di come potrebbe diventare, con la convinzione che l’unità dell’Europa possa essere la strada da seguire in questo momento storico.
La proposta ha aperto un ampio dibattito, raccogliendo numerose adesioni ma anche critiche e perplessità, specie all’indomani dell’approvazione del piano “ReArm Europe” per rafforzare l’industria della difesa europea.
Il Forum Nazionale del Terzo Settore ha scelto di aderire a Una piazza per l’Europa, ribadendo la necessità di un’Europa che promuova il rispetto del diritto internazionale e che investa nella diplomazia e nella cooperazione internazionale, che tuteli la libertà, che pratichi l’accoglienza e l’inclusione, che persegua gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. Ascoltiamo la portavoce Vanessa Pallucchi
Una piattaforma alternativa è possibile, sostiene il Forum Disuguaglianze e Diversità: quella che ritiene conciliabili la difesa comune del Vecchio continente e un tavolo per il disarmo.
Ascoltiamo la co-coordinatrice Elena Granaglia
Non essere in piazza, spiega Arci nazionale, significa impegnarci da subito a costruire un ponte con chi condivide lo stesso impegno, per una Europa del disarmo e della sicurezza comune, umana, sociale ed ecologica. Ascoltiamo il presidente nazionale Walter Massa
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